Nell'”Antialmanacco del calcio”, tutto il calcio giorno per giorno

Lo scambio dei gagliardetti tra Fossati e Merz, i capitani di Italia e Austria, che si affrontarono in amichevole nel 1914

“Delitti, partite, amori e pettegolezzi”, recita il sottotitolo dell’“Antialmanacco del calcio”, di Carlo Martinelli, da poco uscito nelle librerie per Edizioni inContropiede (euro 18,50). C’è però molto di più nelle 174 pagine che raccolgono, una per ogni giorno dell’anno, 365 notizie, storie e curiosità a tema calcistico pubblicate dai primi del ‘900 ad oggi su una trentina di testate giornalistiche, sportive e non. C’è un lungo secolo di pallone, raccontato attraverso i suoi personaggi più rappresentativi ma anche con le storie di illustri sconosciuti, capaci allo stesso modo di strappare al lettore un’emozione, un sorriso, una lacrima o un pensiero.

C’è soprattutto il gioco più bello del mondo visto dallo sguardo di Carlo Martinelli, sempre pronto a coglierne gli aspetti più singolari e stimolanti, dribblando statistiche, moviole e “polemiche da Bar Sport”, come tiene a specificare la quarta di copertina. È uno sguardo che chi ha letto le sue precedenti “Storie di pallone e bicicletta” o “Campo per destinazione. 70 storie dell’altro calcio”, ma anche le chicche per pochi intimi proposte dalla “casupola editrice” POCOlibri, già conosce ed apprezza, e che qui ritroverà condensate nelle poche righe al giorno, di cronache essenziali ma altrettanto gustose e significative.

Nella semplicità di una lettura rapida e scorrevole, pagina dopo pagina, si uniscono così i puntini fino a tratteggiare un quadro completo ed esaustivo di come è cambiato, in 120 anni, il pallone globale. Quasi come in una grande ricerca qualitativa – che potrebbe tornare utile ai vertici del calcio mondiale -, il lavoro dell’autore sta infatti nella cernita, perché se è vero che il racconto sportivo spesso vive di narrazioni e leggende, l’Antialmanacco del calcio altro non fa che raccontare con il giusto equilibrio 365 fatti, più o meno noti, in grado di sorprendere, talvolta commuovere, e fornire uno stato dell’arte del calcio – e quindi della società – più di tanti salotti televisivi o quotidiani di settore.

La copertina di Antialmanacco del calcio, con l’illustrazione di Sarita

L’11 gennaio si legge quindi di come, poco tempo dopo essere scesi in campo a Milano in una partita amichevole, Fossati e Merz, rispettivamente capitani di Italia e Austria nel 1914, furono avversari sul fronte della Grande Guerra, dove trovarono la morte, il primo proprio scontrandosi con l’esercito austriaco, il secondo in Polonia. Due mesi esatti dopo, però, il problema delle “tifose d’assalto” che nel 1975 insidiano l’attaccante di Roma, Juventus e Verona Zigoni rende l’idea di come sia cambiata la figura del calciatore negli anni, ben prima di arrivare a Cristiano Ronaldo. Nell’Antialmanacco c’è spazio anche per i fenomeni, da Pelé che presenta il suo caffé in Russia a Maradona che gioca a tennis per beneficenza, ma anche per la pannocchia sgranocchiata da David Beckham che finisce all’asta, o per la rocambolesca fuga con l’amante del brasiliano Garrincha.

C’è anche un po’ di Trentino, con il presidente della Rotaliana dell’83 accusato di truffa o l’aquilotto Gianfranco Marchi che nel 1976 vince un premio di pittura per calciatori, davanti a tal Franco Battisodo e al ben più noto Sandro Mazzola, terzo. C’è Fabrizio De André dopo il rapimento e le partitelle giocate dalla spedizione Scott al Polo Sud nel 1911, la nazionale del Vaticano e Marylin Monroe, che dà il calcio d’inizio di un’amichevole a New York, scelta non casuale per la copertina, che racchiude lo spirito citazionista dell’Antialmanacco, che riesce nell’intento di “raccontare il calcio come oggi non fa più nessuno”, come dice nella postfazione Gianvittorio Randaccio, del sito Il Portiere Volante, che per primo ha dato spazio alla rubrica di Martinelli raccolta nel libro.

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