Abbattere i pregiudizi con le arti: i premiati del premio Melchionna

Si è svolta sabato 2 ottobre, negli spazi del Vigilianum di via Endrici a Trento, la cerimonia di premiazione della quinta edizione del Premio Melchionna, il concorso letterario e fotografico organizzato dall’associazione Prodigio in memoria del fondatore Giuseppe Melchionna, scomparso nel 2016 dopo una vita dedicata all’attivismo per i diritti delle persone con disabilità.

Giuseppe Melchionna, conosciuto nel quartiere della Clarina come “Pino”, rimasto tetraplegico nel 1979, appena diplomato, a causa di un incidente stradale, si è speso tutta la vita per scardinare le barriere architettoniche e culturali sulla disabilità in Trentino. Fondatore della cooperativa La Ruota per il trasporto delle persone con difficoltà motorie, fu promotore dello sviluppo dell’edilizia abitativa domotica, attivista nelle scuole per la prevenzione dei rischi alcol-correlati e nel 1999 fondò la rivista bimestrale pro.di.gio., acronimo di Progetto di Giornale, per dare voce a chi non ne aveva. Dal 2016, anno della sua scomparsa, ad oggi – hanno partecipato al concorso letterario e fotografico in sua memoria più di seicento persone e numerosi gruppi classe provenienti da tutta Italia e anche dall’estero.

Solo quest’anno sono arrivati oltre 100 racconti, poesie e fotografie di autori e autrici dai 9 ai 90 anni, provenienti dalla zona del Triveneto, ma anche da Puglia, Lombardia, Lazio, Friuli, Campania, Basilicata, Emilia-Romagna, Toscana, ma anche Argentina, Brasile, Belgio e Canada, per portare avanti il suo messaggio a favore dell’inclusione e del rispetto della diversità. Premiati anche un gruppo di ex studenti dell’Opera Armida Barelli di Rovereto, la giovane autrice trentina Sofia Pergher e la campionessa vicentina di tandem paralimpico Silvana Valente, che tramite un apposito strumento di lettura per ipovedenti ha recitato le sue poesie.

Alle opere più meritevoli sono andati buoni acquisto libri. I primi dieci classificati di ogni sezione sono stati premiati con l’inserimento della propria opera in un’antologia cartacea e con una stampa del vignettista Maurizio Menestrina, educatore Anffas ideatore del “pesce grazie”. Come ogni anno le opere dei poeti, fotografi e scrittori normodotati si sono mischiate e intrecciate a quelle arrivate dai laboratori sociali come Happy Ranch, Laboratorio sociale Pozza di Fassa, Cooperativa Iter e Albergo Etico.

Tra i premiati di questa quinta edizione le giovanissime autrici trentine Sofia Pergher, Erica Bellotti e Sara Soini un gruppo di ex studenti dell’Opera Armida Barelli di Rovereto, la campionessa ipovedente di tandem paralimpico e poetessa Silvana Valente, di Schio, il maestro di sostegno Diego Baldassarre, di Pistoia, il poeta pugliese Emanuele Zambetta che ha recitato una poesia in vernacolo barese sull’importanza di non arrendersi alla pandemia e l’operatore socio-sanitario Luca Bettega, che ha voluto dedicare il suo secondo posto nella sezione racconto agli anziani ospiti della RSA di Lecco dove lavora, duramente provati dall’isolamento forzato dell’ultimo anno.

Il 3 dicembre, Giornata internazionale delle Persone con Disabilità, verrà lanciato il bando della sesta edizione del concorso, realizzato con il patrocinio di Regione Trentino Alto-Adige, Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Cassa Centrale Banca e con il supporto della circoscrizione Oltrefersina.

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