“l’Histoire du soldat”, in scena al San Marco, alla Filarmonica e ad Albiano

“l’Histoire du soldat” al Festival Contavalle. L’opera sarà riproposta a Trento (18 e 19 ottobre) e ad Albiano (20 ottobre). Foto Raffaele Pojer

La situazione tratteggiata da Igor Stravinsky nel suo “l’Histoire du soldat” assomiglia per certi versi al periodo che stiamo attraversando: anche allora le persone stavano soffrendo per la recessione economica, causata però dal primo conflitto mondiale, e per una pandemia, dovuta invece alla febbre spagnola.

L’attualità dell’opera da camera di Stravinsky, unita all’anniversario della morte del grande compositore russo, che si spegneva a New York il 6 aprile 1971, hanno spinto l’associazione culturale di Segonzano “Il Volo” a portare in scena “l’Histoire du soldat”. Collaborano alla realizzazione dell’opera Ad Maiora, Il teatro delle quisquilie e la Società Filarmonica di Trento.

I prossimi appuntamenti sono per lunedì 18 ottobre alle 21 al Teatro San Marco di Trento; martedì 19 alle 9 alla Sala della Filarmonica di via Verdi, a Trento; e mercoledì 20 alle 20.30 al Teatro di Albiano. La replica di martedì mattina è pensata in particolare per le scuole e per le Università della terza età, ma è aperta a tutti coloro che volessero partecipare.

“l’Histoire du soldat” era già stata portata in scena dal gruppo di Segonzano al Festival Contavalle di Grumes. Il tutto si inserisce all’interno del progetto “Teatro musicale ambulante”, proposto da Il Volo, Ad Maiora, Il teatro delle quisquilie e la Società Filarmonica di Trento per rilanciare le attività culturali, messe in ginocchio dalla pandemia. L’idea nasce in particolar modo da un gruppo di giovani musicisti e attori trentini che si sono formati al di fuori della provincia di Trento, andando anche all’estero, ma che vogliono riportare le loro competenze e la loro esperienza nel luogo in cui sono nati.

Protagonista dell’opera di Stravinsky è un soldato che possiede un violino. Foto: Pojer

Dettagli sull’opera. “l’Histoire du soldat” è un’opera da camera scritta nel 1918 da Stravinsky sul libretto di Charles – Ferdinand Ramuz. In quel periodo, il compositore russo viveva in Svizzera ed era appena sfuggito alla Rivoluzione russa. L’opera teatrale era stata pensata per essere ambulante, destinata ad essere rappresentata nei villaggi svizzeri, a causa delle ristrettezze economiche che il suo autore doveva affrontare. Erano previsti pochi strumenti e pochi personaggi e una sola, piccola scena in cui si svolgeva l’azione. “l’Histoire du soldat” debuttò al Teatro di Losanna ma fu poi subito bloccata a causa della pandemia.

La trama di “l’Histoire du soldat”. Un soldato, tornando a casa per una licenza, cede alle lusinghe del diavolo, che gli sottrae il violino in cambio di un libro capace di realizzare ogni suo desiderio. I sogni del soldato si realizzano in soli tre giorni ma al risveglio, tornato a casa, si rende conto che in realtà sono passati tre anni, sua moglie si è sposata e lui è stato rimpiazzato.

Il soldato cade in povertà e riprende il cammino del profugo. Giunge così nel regno governato da un re, la cui figlia malata sposerà chi sarà capace di guarirla. Il soldato riesce, con il suo violino, riconquistato dal diavolo, a sedurre la principessa, che cade fra le sue braccia.

L’idea di fondo è il dramma dello sradicamento. Il soldato altro non è che una metafora dell’uomo costretto a viaggiare da un luogo all’altro, così come l’autore dell’opera, Stravinsky, a causa delle guerre.

Il soldato incontra un re e una principessa malata: chi riuscirà a farla guarire la sposerà. Foto: Pojer

Prenotazioni. Per gli appuntamenti del 18 e del 19 ottobre i biglietti sono in vendita sul sito del Teatro San Marco e della Società Filarmonica di Trento. L’appuntamento del 20, al Teatro di Albiano, è invece libero con prenotazione al numero 0461689623.

Gli interpreti. Sergio Stefini (narratore), Lorenzo Betti (soldato), Giuseppe Amato (diavolo), Silvia Dezulian (principessa danzatrice).

I musicisti. Francesco Petri (clarinetto), Augusto Palumbo (fagotto), Giovanni Lucero (cornetta), Demetrio Bonvecchio (trombone), Tommaso Santini (violino), Massimiliano Rizzoli (contrabbasso), Roberto Pangrazzi (percussioni), Massimo Lazzeri (regia), Alessandro Arnoldo (direttore musicale), Andrea Coppi (scenografia).

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