Antiche varietà, domenica a Tione si scambiano i semi dei nostri nonni

Il Fagiolo giallo di Carisolo, un’antica varietà

Questa volta la pandemia non li fermerà. Chi semina raccoglie, organizzato dal gruppo culturale Orti giudicariesi, celebrerà finalmente la sua prima edizione domenica 24 ottobre. Presso la struttura “La Foglia” al parco le Ville di Tione, dalle 9.30 alle 16.30, chi lo vorrà potrà portare e scambiare sementi di vecchie varietà, con l’obiettivo di tutelare la biodiversità agricola recuperando semi di ortaggi tradizionali e diffondendoli grazie a una rete di “custodi”. Azioni che da anni nelle sue “Chiamate a raccolto” porta avanti l’associazione La Pimpinella, che collabora all’organizzazione dell’evento di domenica a Tione.

“Il nostro gruppo è nato nel 2018 con lo scopo di recuperare vecchie qualità di sementi, da affidare ai cosiddetti ‘custodi’”, spiega Rodolfo Scalfi che di “Orti giudicariesi”, è referente assieme a Felice Dorna e Pierluigi Salvaterra. Il coronavirus ha frenato l’attività del gruppo che prima della primavera 2020 aveva organizzato diverse serate informative nelle valli Giudicarie, durante le quali venivano distribuite le sementi. “L’evento di domenica era pensato per lo scorso marzo ma abbiamo pensato che fosse il caso di rinviarlo per poterci trovare in sicurezza: domenica l’invito è aperto a tutti, non solo ai nostri iscritti e anche a chi non possiede sementi, soprattutto ai giovani e a chi ancora non ci conosce”, prosegue Scalfi.

In questi anni di attività il gruppo e i suoi custodi hanno potuto recuperare alcune varietà tipiche di fagioli: dal Borlotto tardivo di Ragoli alla Tavèla de Prec, dallo Zolfino di Stenico all’Agnol Betùs – nome che deriva dagli scutùm dei cugini Fedrizzi di Ragoli che li coltivano – dal Giallo di Carisolo alla Fagiolina del Trasimeno. Ma anche graminacee come avena e frumento.

E non mancano le curiosità. “Quest’anno abbiamo provato a seminare l’aglione, una varietà di aglio che viene coltivato in Toscana, nella zona di Arezzo. La sua particolarità è che ogni testa può arrivare a pesare fino a 200 grammi”, prosegue Scalfi. “O ancora la Ceclantera pedantis, pianta che abbiamo trovato solo nella zona di Stenico, che produce una sorta di cetriolo di massimo 6/7 centimetri che si può conservare sotto aceto”.

La pandemia, insomma, ha frenato la possibilità di incontrarsi ma non l’attività del dinamico gruppo e dei suoi 31 soci. “Con i nostri custodi stiamo cercando di portare avanti anche alcune qualità di fagioli provenienti dall’Abruzzo”, rilancia il referente che sottolinea l’importanza del recupero della biodiversità. “I nostri anziani già lo sapevano, bisognava coltivare 4/5 varietà diverse perché se il raccolto di una andava male c’erano le altre per sfamare la famiglia. Oggi che i tempi sono cambiati, resta la necessità di tutelare la biodiversità agricola sul nostro territorio”.

Il gruppo “Orti giudicariesi” guarda già al futuro con un occhio attento ai giovani. “Avevamo già preso contatti con l’Enaip alberghiero di Tione, per sensibilizzare su queste tematiche i futuri cuochi perché andare a lavorare in un luogo, significa anche conoscere le varietà agricole disponibili, per poi metterle nel piatto. La pandemia ha fatto saltare tutto – conclude Rodolfo Scalfi – ma contiamo di riproporre questi incontri quando si potrà farlo”.

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