Nelle memorie di don Stenico Telve “si rilegge”

Non capita tutti i giorni che un’amministrazione comunale scelga di donare ai concittadini il libro di un proprio sacerdote. È un’idea esemplare quella che il Comune di Telve Valsugana ha realizzato come omaggio per il cinquantesimo di sacerdozio di don Tommaso Stenico, dando alle stampe il testo autobiografico dal titolo “Memorie”.

Un modo originale per condividere l’esperienza di un proprio “figlio” che si è trovato a operare fuori provincia, rimanendo sempre legato però al paese e alla sua Val Calamento per il riposo estivo: “Siamo riconoscenti a don Tommaso perché con questo libro ci aiuta anche a ripercorrere la nostra storia”, ha detto giovedì scorso alla presentazione in un teatro affollato il sindaco Matteo Degaudenz, accompagnato dal vicesindaco Mario Vinante, con la presenza di don Renato Tomio, don Livio Dallabrida e don Franco Torresani.

Dialogando con il nostro direttore Diego Andreatta, che ha presentato il libro come “occasione per rileggere una comunità”, Stenico ha sottolineato il ruolo della comunità valsuganotta nel maturare della vocazione: “Qui c’erano molti missionari e la fede si respirava anche dentro le nostre case”. Esperto di catechesi e di psicologia religiosa, attivo per anni nella diocesi di Bracciano prima di prestare servizio in Vaticano, ha dato una testimonianza vocazionale: “Se dovessi rinascere, farei ancora il prete”.

Ha raccontato personaggi illustri e aneddoti del suo lavoro dal 1982 al 2007 nella Curia romana, prima nei rapporti con l’estero, poi nel Dicastero dei laici: “È vero che ci sono alcuni carrieristi, ma in Vaticano ho incontrato anche molti esempi di vera santità”, ha evidenziato don Tommaso.

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