Clara Marchetto, un tassello della storia del Trentino

Clara Marchetto nella vignetta di Giorgio Romagnoni

È stata etichettata come “un’accesa mangia-italiani” e una leader dell’ala estremista dell’Asar (Associazione Studi Autonomistici Regionali). La vita di Clara Marchetto, nata a Pieve Tesino il 9 novembre del 1911, offre in ogni caso un importante spaccato della storia trentina a cavallo tra la Seconda guerra mondiale e il dopoguerra, segnato in Trentino Alto Adige in particolar modo dall’accordo Degasperi-Gruber (1946).

Dopo essersi diplomata come insegnante e aver esercitato la professione per alcuni anni a Roncegno Terme, Clara Marchetto si trasferisce a Genova assieme al marito Giusto Gubitta, originario del Veneto. Nel capoluogo ligure, i due vengono arrestati con l’accusa di spionaggio ai danni del regime fascista. È il 1939 quando Gubitta, aiutato da Marchetto, consegna alcuni documenti della corazzata Littorio al Deuxième Bureau. Clara Marchetto, arrestata l’8 maggio del 1940, viene trasferita al penitenziario femminile di Perugia. Viene liberata dagli Alleati nel 1944 e torna in Trentino, dove diventa un’esponente di spicco dell’Associazione Studi Autonomistici Regionali, che viene però sciolta nel 1948. Con lo scioglimento dell’Asar nasce il Partito Popolare Trentino Tirolese (PPTT), che ottiene il 16,83 per cento dei voti alle elezioni regionali. Marchetto entra così in Consiglio regionale.

Al giornalista Maurizio Lando, che la intervista il 24 aprile del 1979, la politica di Pieve Tesino racconta la campagna elettorale così: “Andavamo in giro a fare propaganda con un pezzo di pane e di formaggio in tasca, senza un soldo. Mi creda se le dico che mi sono fatta passo Rolle a piedi. E così senza mezzi, senza soldi, in pochi mesi il PPTT ebbe quattro consiglieri”.

Dura poco, però, l’avventura politica di Marchetto. Dura poco ed è travagliata, perché la donna è oggetto di frequenti attacchi sulla stampa, tra cui quello di Flaminio Piccoli, all’epoca astro nascente della Democrazia Cristiana, che scrive sulla rivista “Panorami”. Marchetto porta Piccoli in tribunale per diffamazione, ma il politico della DC viene prosciolto.

Il 1° febbraio del 1949, Clara Marchetto viene arrestata. Il motivo? Era stata rimessa in libertà illegalmente dagli Alleati. Viene così trasferita nuovamente nel carcere di Perugia, dal quale esce nell’autunno di quello stesso anno. Esce nel 1979 il suo libro “Non c’è storia del Trentino senza il Tirolo”, che ripercorre le tappe della storia trentina. Fino alla sua morte, avvenuta a Parigi nel 1982, vive all’estero.

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