Don Nicola è tornato a Mori: “È come se non fossi mai andato via”

Un momento dell’ingresso di don Nicola Belli, domenica 25 ottobre a Mori

Quello di domenica 24 ottobre a Mori, per don Nicola Belli, non è stato solamente l’ingresso nuovo parroco, ma un vero e proprio ritorno nella parrocchia dove aveva mosso i primi passi da sacerdote per poi passare alla guida dalle comunità del Primiero e del Vanoi nel 2011.

Torno a Mori con la convinzione che le persone vadano guardate negli occhi come faceva Gesù che solo guardandoci ci vuole bene. Questo è il patrimonio più grande che porto con me: prendermi il tempo per stare con la gente, come sono, senza dover essere il superuomo che risolve tutto”, spiega il neo parroco. “Tornare qui per me significa ripercorrere la strada che ho fatto con una maturità diversa. Quando sono diventato prete la prima cosa che ho incontrato è il ministero e quindi il lavoro del prete, adesso mi accorgo molto di più che il sacerdozio è un vero e proprio stile di vita che mi dà l’opportunità di ripensare a quello che sono stati questi quattordici anni con un’ottica diversa e uno stile più maturo, non perché migliore ma perché consolidato nella concretezza della vita”.

Durante queste prime due settimane di nuovo mandato come parroco di Mori, Besagno e dell’Unità pastorale Valle di Gresta, don Nicola ha potuto riscoprire la comunità, muovendo i primi passi all’interno di essa. “La sensazione che ho è quella di non essere mai andato via. Nonostante abbia fatto veramente tanta fatica a lasciare il Primiero la sorpresa di essere accolto così è stata equivalente, grazie anche alle amicizie che ho coltivato e portato avanti”, riflette don Belli. “Il mio impegno adesso è quello di entrare un passo alla volta senza fare troppi progetti. Ho trovato una realtà che ha voglia di ripartire e che ha bisogno di trovare quello slancio che le è proprio. È come quando si deve rimparare a camminare dopo un incidente, all’inizio i primi passi sono incerti ma da una parte quel non sapere ciò che mi attende si declina nella voglia di rimparare e riscoprire ancora”.

Come racconta don Nicola per i giovani in questo periodo ancora segnato dalla pandemia, l’importante è riscoprire la bellezza dello stare insieme anche semplicemente per chiacchierare, non tanto il fare o l’ottenere risultati. “Dietro ad uno schermo non ci si può rendere conto delle fragilità degli altri quindi il consiglio che mi sentirei di dare a tutti è quello di non aver paura di buttare via il tempo per stare con gli altri”. Una sfida che il nuovo parroco vorrebbe proporre ai giovani? “Vivere da fratelli e sorelle, valorizzando l’importanza di tutti in modo che ognuno abbia il proprio spazio nella comunità in base a chi è e a ciò che può offrire”, rilancia don Nicola. “Una comunità che in questo modo sarebbe accogliente e aperta a tutti”.

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