Festival Cinemazero, ecco i vincitori dell’edizione 2021

Raphaël Frydman, “L’appartement”

Si è svolta nel fine settimana la quattordicesima edizione del Festival CinemaZERO, il festival dedicato al cinema “minore”, ovvero più liberoautonomo e indipendente rispetto al cinema che solitamente arriva nelle sale, capace di guardare al cinema artigianale in opposizione al cinema industriale che va per la maggiore.

Oltre ad una serie di interessanti proiezioni, con film difficilmente reperibili in altri ambiti, e rigorosamente legati tra loro da una produzione ridotta all’essenziale, anche quest’anno sono stati assegnati i premi dei vari concorsi legati al Festival.

Premio della giuria per il miglior film:
Raphaël Frydman, “L’appartement”
Un film intimo e delicato, che riflette in modo essenziale ed efficacissimo su uno dei temi ricorrenti di questa edizione delconcorso: la nostalgia. Lo fa in maniera asciutta, senza compiacimenti, servendosi di dettagli e parole. Riesce così a cogliere, e allo stesso tempo a evocare, un denso seno di nostalgia nelle cose, nei volti, negli interni, nell’architettura del complesso residenziale della sua infanzia. L’appartement appare come un ottimo esempio della forza che il cinema autonomo, autoriale e personale, può avere.

Menzioni speciali della giuria:
Masha Martynenko, “Hello, my name is Masha”
La giuria riconosce una menzione speciale a Masha Martynenkoper la forza del proprio racconto personale, che si combina e si incrocia con le vicende globali riuscendo a restituire allo spettatore, con sorprendente chiarezza, i contrasti e le contraddizioni, le aspettative e le paure, le speranze e le delusioni, che costellano la vita di ogni adolescente.

Premio del pubblico:
Lucas H. Rossi dos Santos, “Ser Feliz No Vão”
Il voto medio del pubblico più alto è stato assegnato a L’appartement di Raphaël Frydman: 3,93/5. Come da bando, il premio viene dunque assegnato all’opera con il secondo voto medio più alto: 3,85/5

FCZ EXTRA (Premio Adcom Focus pandemia):
Julian Graber, “Monsieur Pipou”
Julien Graber confeziona un delicato e asciutto ritratto della pandemia, riuscendo a descrive il lockdown dovuto alla Pandemia Covid Sars con pennellate di montaggio e una storia delicatamente tratteggiata.L’amicizia tra un pupazzo, Monsieur Pipou, e la padrona di casa si svolge tra vita quotidiana e costrizione di convivenza.
Ma il cortometraggio offre momenti di buona regia tecnica e sapiente montaggio, le inquadrature hanno ritmo e c’è anche spazio per emozionarsi. Riuscire a farlo in pochi minuti offre uno sguardo sul talento dell’autrice.
Tecnicamente riuscito e emotivamente di pregio.

SguardoZERO2021
1- Il Limbro corre veloce (Matteo Pellegrini)
2- Vite brevi (Stefano Santini)
3- Ettore (Alessandro Monari)

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