Papa Francesco ringrazia la delegazione trentina per l’albero di Natale

La delegazione trentina, con il vescovo Lauro Tisi, accolta da papa Francesco

Papa Francesco ha ringraziato la delegazione trentina per l’albero di Natale donato, che svetterà in Piazza San Pietro fino al 9 gennaio. Il Papa ha incontrato nell’aula Paolo VI l’arcivescovo Lauro Tisi assieme alle assessore provinciali Lucia Segnana e Giulia Zanotelli e al sindaco di Andalo Alberto Perli. Il grande abete rosso donato, infatti, viene proprio da Andalo, e sarà acceso questo pomeriggio. Accanto alla pianta, c’è un altro dono: il presepe della comunità peruviana di Huancavelica.

“L’abete è segno di Cristo, albero della vita, albero al quale l’uomo non poté accedere a causa del peccato – ha detto il pontefice -. Ma con il Natale la vita divina si è congiunta a quella dell’uomo. L’albero di Natale evoca la rinascita, il dono di Dio che si unisce all’uomo per sempre, che ci regala la sua vita. Le luci dell’abete richiamano quella di Gesù, la luce dell’amore che continua a risplendere nelle notti del mondo”.

Mentre i peruviani intonavano delle armonie andine, nell’aula ha preso la parola l’arcivescovo Lauro, che ha espresso la gioia di tutto il Trentino per il dono di un “albero ultrasecolare, che ha idealmente incisa nella corteccia – spiega don Lauro – la memoria di due guerre mondiali e ora illumina questa piazza invitando ad essere uomini e donne di pace”.

Il Vescovo, nel suo discorso, ha fatto riferimento anche all’emigrazione che ha caratterizzato il Trentino in passato, con un invito rivolto al presente. “L’albero, che ha visto partire tanti figli trentini – ha detto -, possa essere provocazione ad accogliere oggi senza preclusioni e con atteggiamento fraterno chi ha perso tutto, cominciando dal mio Trentino”.

L’incontro tra papa Francesco e il vescovo Lauro Tisi

“Dai rami di quest’albero – ha ricordato ancora l’Arcivescovo di Trento – pendono circa 600 sfere di legno, frutto del lavoro di tanti volontari. In esse è custodito un messaggio destinato a bambini e famiglie toccati dal dolore e dalla malattia, oggi qui presenti. Preghiamo perché possiamo essere attenti alla fragilità, uomini che proprio perché fragili, si sentono bisognosi gli uni degli altri”.

“Là dove svettava quest’albero stanno già spuntando nuove piante”, ha rivelato ancora monsignor Tisi. “Un bosco cresce perché ci sono alberi che si fanno da parte, per lasciarne emergere altri. Questa è anche la dinamica del Dio di Nazareth e del suo Natale. Dio fa dello svuotarsi di sé la radice della vita. Questa è la nuova unità di misura con cui calcolare la forza. Il sogno di Dio sono uomini e donne capaci di diventare terreno libero per ospitare la vita degli altri. Preghiamo perché anche noi possiamo Buon Natale, Santo Padre, con il fresco dei boschi del Trentino”.

Papa Francesco ha rivolto un invito a non “lasciare inquinare il Natale dal consumismo e dall’indifferenza. I suoi simboli, specialmente il presepe e l’albero addobbato, ci riportano alla certezza che ci riempie il cuore di pace, alla gioia per l’Incarnazione, a Dio che diventa familiare: abita con noi, ritma di speranza i nostri giorni. L’albero e il presepio ci introducono a quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio delle nostre comunità: un clima ricco di tenerezza, di condivisione e di intimità familiare. Non viviamo un Natale finto, commerciale! Lasciamoci avvolgere dalla vicinanza di Dio, dall’atmosfera natalizia che l’arte, le musiche, i canti e le tradizioni fanno scendere nel cuore”.

Non c’erano solo le istituzioni provinciali e comunali. Presenti all’incontro anche i volontari del circolo anziani di Andalo “Bella età”, che hanno creato gli addobbi dell’albero, i vertici del Parco Naturale Adamello Brenta con il presidente Walter Ferrazza, i sindaci dell’Altopiano della Paganella, i rappresentanti della Stazione forestale della Paganella e la delegazione di Agop (l’Associazione Genitori Oncologia Pediatrica Onlus, con sede presso l’Ospedale Gemelli di Roma), con alcuni piccoli pazienti che hanno ricevuto le cure dei sanitari nel centro di Protonterapia di Trento.

Tre bambini hanno consegnato al Papa due addobbi realizzati a mano, così come sono state realizzate a mano le 600 sfere dell’albero di Piazza San Pietro. Gli addobbi contengono dei trucioli e alcuni messaggi sulla natura pensati dai bambini dell’Istituto scolastico di Andalo.

Al Papa è stata consegnata anche una lettera degli alunni della scuola dell’infanzia di Andalo: “Caro Papa Francesco, sai che l’albero per piazza San Pietro arriva da Andalo, il nostro paese? Siamo molto contenti di donartelo, perché così lo puoi vedere tu e tutte le persone che vengono a trovarti”.

In mattinata le delegazioni dal Trentino e dal vicentino hanno preso parte alla Messa in San Pietro, presieduta dal vescovo di Padova Claudio Cipolla, diocesi a cui appartiene la parrocchia di Gallio, e concelebrata dall’arcivescovo Lauro e da don Daniel Romagnuolo, parroco di Andalo.

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