Il Vescovo: “I verbi del Natale? Ascoltare, farsi carico, prendersi cura”

Il Vescovo: “I verbi del Natale sono ascoltare, farsi carico, prendersi cura”

“I verbi del Natale sono ascoltare, farsi carico, prendersi cura“. Queste le parole dell’arcivescovo Lauro Tisi durante la celebrazione natalizia in Duomo di questa mattina, sabato 25 dicembre. “Chi li accoglie – ha aggiunto il Vescovo – è liberato dalla solitudine ed entra in spazi di vita, di futuro, di cambiamento. Lasciatemelo dire: oggi, queste sono le parole che ci sono venute a mancare, come il vino a Cana”.

L’emergenza, secondo monsignor Lauro Tisi, è la “fatica a dialogare e accogliere punti di vista diversi”, e le nostre ferite si rimarginano “nella misura in cui curiamo quelle degli altri, salutare provocazione per quest’ora della storia così drammaticamente ferita”.

“Fare Natale – ha aggiunto l’Arcivescovo – è entrare nel futuro, accompagnati dalla Parola eterna del Padre fattasi volto in Gesù, memoria viva che libera l’avvenire dall’ossessione di dover soddisfare bisogni e lo trasforma nella terra della sorpresa e della novità”.

Il Vescovo ha invitato le persone che hanno partecipato all’omelia a non identificare i bisogni con le attese perché, quando questi coincidono, “il futuro non ha più posto per il nuovo, per l’inedito, la sorpresa”. Così, anche Maria si è lasciata sorprendere dal bambino, “uno sconosciuto” che “non coincide con le sue attese”, che “la sorprenderà sempre”. “Anche Maria – ha detto il Vescovo – è stata sorpresa e spiazzata dal Figlio”.

Monsignor Lauro Tisi ha citato poi le parole di don Tonino Bello. “Natale non è un punto di arrivo, ma di partenza. Non è un “punto a capo”. Natale è “due punti”: si apre, si deve aprire poi tutto un discorso”.

“Quale discorso siamo chiamati ad aprire? – si è chiesto infine il Vescovo -. La risposta non è già data, va continuamente ricercata nelle “storie” di chi incrociamo, ridando valore ai volti e ai nomi. Realizzeremo così la parola del profeta Isaia: “La tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto”(Is 58,8)”.

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