Vacanze di fine anno, in Trentino impennata delle disdette

Aumentano giorno dopo giorno le disdette che i pubblici esercizi del Trentino registrano a poche ore da San Silvestro e dalle feste di Capodanno. La situazione della pandemia, unita alla restrizioni imposte dal governo per cercare di contenerla, stanno causando una crescita del numero di chi preferisce rinunciare a trascorrere le feste in locali pubblici come bar, locali serali, discoteche. Ad affermarlo in una nota la Confcommercio del Trentino, che sottolinea come proprio per i locali da ballo, in particolare, si profila una situazione molto dura, solo in minima parte compensata da soluzioni alternative ideate dai gestori per poter osservare il divieto di feste e balli.

“Stiamo ricevendo – spiega la presidente dell’Associazione pubblici esercizi Fabia Roman – segnalazioni di disdette un po’ in tutto il territorio trentino: sia nelle valli turistiche che nelle città. Il clima di incertezza si fa sentire nelle scelte di una parte considerevole di persone che preferiscono evitare i luoghi pubblici. Come altri hanno fatto notare, probabilmente è più sicuro trascorrere la fine dell’anno in un luogo pubblico – controllato e che deve rispettare determinate regole – anziché a feste private dove non vi è controllo sui partecipanti. In città chi si è attrezzato con i plateatici riscaldati sta lavorando, gli altri molto meno. Nelle valli, il calo degli sciatori si riflette anche sulla nostra categoria. C’è indubbiamente malumore, anche se prevale la convinzione che è sempre meglio restare aperti piuttosto che dover chiudere”.

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