Lupi, la denuncia di Oipa: “Rare aggressioni affrontate con metodi da Far West”

Foto d’archivio

“Si vuole affrontare la questione delle rare aggressioni imputabili a disattenzione o imprudenza umana con metodi da Far West“. Queste le parole di Massimo Comparotto, presidente di Oipa nazionale, dopo la decisione del commissario di Governo per la Provincia di Trento, Gianfranco Bernabei, di convocare il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

La decisione, presa su richiesta del presidente Maurizio Fugatti, arriva dopo l’aggressione di sabato 15 gennaio, quando un branco di lupi ha aggredito e ucciso un cane a Folgaria (qui articolo).

“Su quali presupposti – chiede Comparotto – si è convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica se nulla è stato fatto per la prevenzione e l’informazione? Inoltre, cosa può decidere il Comitato in merito a una specie protetta da norme nazionali e internazionali e senza parere degli organi preposti al controllo (Ministero della Transizione ecologica e Ispra)?”.

Comparotto definisce “metodi da Far West” quelli usati dalla Provincia di Trento per affrontare la questione dei lupi. “Attendiamo una risposta dalla Provincia autonoma di Trento – aggiunge il presidente di Oipa nazionale – che chiarisca questi punti per non dover concludere che, ancora una volta, si voglia affrontare la questione delle rare aggressioni imputabili a disattenzione o imprudenza umana con metodi da Far West, mettendo mano al fucile, come vorrebbe il presidente Maurizio Fugatti”.

Oipa ricorda che, nell’ultima Relazione grandi carnivori redatta dalla Provincia di Trento, “i dati raccolti nel loro insieme fanno stimare, nel 2020, una consistenza minima pari a 17 branchi (o gruppi familiari)”, branchi in via di “rapida colonizzazione”.

“Da allora cos’ha fatto la Pat per prevenire eventuali attacchi?”, chiede quindi Comparotto. “Si ripropone il tema delle lacune già emerse nella gestione degli orsi”.

Oipa sottolinea anche come l’aggressione di sabato 15 gennaio si sia verificata perché “purtroppo è morto un cane lasciato libero nell’habitat dei lupi“, che sono protetti dalla Direttiva Habitat e contro i quali non è consentita la caccia; le deroghe a questa direttiva si applicano solo occasionalmente, in circostanze particolari, purché sia mantenuto quello che viene definito lo “stato di conservazione soddisfacente”.

“Ripetiamo – conclude quindi il presidente di Oipa Massimo Comparotto – quel che abbiamo già più volte affermato in occasione delle aggressioni degli orsi: l’uomo deve rispettare l’habitat degli animali selvatici e quando si trova nella “casa” dei grandi carnivori dev’essere più che prudente. Ancora una volta, invece di investire sulla prevenzione, sull’informazione, sull’educazione, la Provincia di Trento si distingue per proporre “soluzioni mano armata””.

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