Il Coro Tridentum, finalmente “profeta” in patria

Le prime esibizioni fuori dai confini d’Italia. Esattamente a Matrei ed Hard. Tutto era pronto per il debutto anche in Trentino ma l’arrivo della pandemia ha fermato tutto. Poi, finalmente, nelle scorse settimane, nella chiesa di Scurelle, il concerto di Natale. Per gli amici del gruppo sono “quei del mercol”. Parliamo del Coro Tridentum, oltre una trentina di coristi che, dal 2017, tutte le settimane si trovano a Trento. Ogni mercoledì, per l’appunto, per le prove.

Inizialmente arrivavano quasi tutti dalla Valsugana. Poi il gruppo ha iniziato anche a parlare noneso, solandro, fiamaz ed altre flessioni dialettali trentine. Perché cantare provoca forti emozioni e, soprattutto, fa nascere amicizie profonde e durature nel tempo.

A dirigere i 33 elementi la guida esperta e sensibile del maestro Stefano Vaia di Masi di Cavalese. Il Coro Tridentum ha la sede legale nel comune di Castel Ivano, nella frazione di Spera dove risiede anche il suo presidente Danilo Vesco che, assieme a tanti altri, ha fortemente voluto questa nuova realtà canora. Amici di lunga data che hanno deciso di coltivare la gioia di cantare insieme.

“Tutto è iniziato nell’inverno del 2017 – ci raccontano – per poi, in modo molto naturale, prendere sempre più piede dando vita ad un vero e proprio progetto musicale”. Per alcuni anni si sono chiamati “quei del mercol”, dal 2020 è arrivata la denominazione ufficiale: Coro Tridentum.

“Le difficoltà di questo periodo incerto e complicato, che ha imposto distanziamenti e nuove regole da assimilare per la convivenza tra le persone, hanno rallentato il nostro percorso ma senza intaccare l’entusiasmo”.

La prima serata pubblica del coro che ha trasmesso ai presenti forti emozioni. Le stesse che provano loro quando cantano. Sia in pubblico che durante le prove.

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