Ucraina, in Trentino Cinformi sarà punto di riferimento per l’accoglienza

Ucraina, 27 febbraio 2022. sfollati nella cattedrale di Kiev. Foto Agensir/Chiesa greco-cattolica ucraina

Sarebbero decine, ad oggi, i cittadini ucraini arrivati in Trentino, tenendo conto di chi ha già avuto contatti con enti pubblici ma anche di chi ha raggiunto familiari e conoscenti.

“C’è disponibilità di spazi, e stiamo ricevendo anche la disponibilità di strutture private“, ha sottolineato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ieri, martedì 1 marzo, in un incontro al Commissariato del Governo di Trento convocato dal commissario Gianfranco Bernabei, a cui hanno partecipato anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli, l’assessora alle politiche sociali del Comune di Trento Chiara Maule e il presidente del Consiglio delle autonomie locali Paride Gianmoena.

Sarà Cinformi a fare da punto di riferimento per la regolarizzazione amministrativa e, se necessario, per l’accoglienza dei cittadini ucraini in Trentino, in collaborazione con enti e uffici competenti in materia. Cinformi si attiverà anche per offrire informazioni precise sulla normativa in vigore in Italia per il contrasto alla pandemia da Coronavirus, per offrire a chi ne ha bisogno un supporto per fare tamponi o vaccinazioni.

Nei prossimi giorni si dovrebbero avere informazioni più precise sul numero di arrivi e sul tempo di permanenza dei cittadini ucraini; di lì si farà più chiaro anche il tema alloggi, come è stato sottolineato nel corso dell’incontro.

L’incontro di ieri, martedì 1 marzo, in Commissariato del Governo a Trento

Sono quotidiani i contatti tra Protezione civile del Trentino e Dipartimento nazionale della Protezione civile, ha sottolineato il dirigente generale Raffaele De Col. Un punto che dovrà essere approfondito è la possibilità di fornire assistenza sanitaria ai cittadini ucraini e le modalità di inserimento scolastico per bambini e ragazzi.

Paride Gianmoena ha spiegato che sono numerose le richieste che stanno cominciando ad arrivare da parte dei sindaci, soprattutto riguardo temi come gli adempimenti per ricongiungimenti familiari, la messa a disposizione di strutture da adibire all’accoglienza e la disponibilità dei cittadini a fare versamenti in favore dell’emergenza ucraina.

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