Trento Film Festival, l’Ondina di Milo Manara nel manifesto della 70° edizione

Il manifesto per il 70° Film Festival è stato realizzato dal fumettista Milo Manara

Un’Ondina malinconica è protagonista del manifesto del Trento Film Festival, che quest’anno taglia il traguardo dei 70 anni, e che si svolgerà tra il 29 aprile e l’8 maggio. A realizzare il disegno, il celebre fumettista e illustratore Milo Manara, di origini altoatesine, che aveva già proposto un suo lavoro, rifiutato, nel 1997.

L’edizione di quest’anno sarà completamente in presenza. Come spiega Luana Bisesti, direttrice del Trento Film Festival, la kermesse “riabbraccia” la città “con MontagnaLibri che torna in Piazza Fiera, la conferma delle sale del Cinema Modena e del Supercinema Vittoria, l’emozione del ritorno al Teatro Sociale e all’Auditorium per le serate evento, oltre alle mostre nei palazzi e nelle piazze e le attività del T4Future nel giardino del Muse”.

“È un omaggio ad un grandissimo artista italiano, e la chiusura di una pagina ancora aperta: dal manifesto “non realizzato” del 1997 alla firma del manifesto del Settantesimo anniversario, dall’Ondina che seduce a quella che si ritira circospetta, nel segno di una cultura di montagna sospesa nella dimensione del mito, fra storia e leggenda – dice Mauro Leveghi, presidente del Trento Film Festival -. Una quieta malinconia traspare da quel lago scuro, che riflette con un guizzo di luce il profilo roseo delle Dolomiti. Un’atmosfera in bilico tra l’oscurità dell’intimità umana e il mistero della natura, non sempre pienamente comprensibile, e la limpida bellezza del mondo. Un’immagine che sembra cantare questo nostro tempo, tra paura e speranza, disorientamento e fiducia, con lo sguardo rivolto al futuro”.

La suggestione di Ondina, come spiega l’artista, nasce negli anni dell’infanzia. “Nato tra le montagne a sud della Val Pusteria, le mie prime letture sono stati i libri di Karl Felix Wolff, che raccontavano le leggende dolomitiche del regno dei Fanes e dei monti pallidi, intrisi di mistero e popolati da creature mitologiche – spiega Milo Manara -. Si trattava perlopiù di creature mostruose, spaventose, come il crudele stregone Spina de Mul, metà mulo e metà scheletro, che si trascinava per i prati e le crode. Poi streghe, orchi e draghi. Per il manifesto del Trento Film Festival, già nell’immagine rifiutata nel 1997 avevo voluto ricreare questa dimensione fiabesca, mitologica, ma focalizzandomi sui suoi risvolti dolci e pacifici. Tra tutte queste creature scelsi dunque quella più seducente, l’Ondina, creatura semi acquatica che si dice abitare nei laghi alpini. In questo secondo manifesto ho sviluppato lo stesso tema, ma con una variazione, musicalmente parlando, in tono minore. Una variazione più malinconica, per i toni di colore, per lo sviluppo del soggetto. Nel manifesto del 1997 la composizione era decisamente “in maggiore”, più serena, con la misteriosa Ondina al centro del maestoso anfiteatro delle Dolomiti”.

Perché, ora, il tono minore? Ondina, infatti, è passata dall’essere “seducente” nell’immagine del 1997 all’essere malinconica e sfuggente nell’illustrazione realizzata per il 70°. “Da allora sono successe molte cose che hanno reso sempre più evidenti le conseguenze del nostro impatto sull’ambiente anche in ambito montano – prosegue Manara -. I cambiamenti climatici e l’inesorabile scioglimento dei ghiacciai alpini, la disastrosa catastrofe della tempesta Vaia… è emerso in modo inequivocabile come gli interventi umani rischiano di distruggere l’equilibrio della natura. La nuova Ondina non è più una creatura lieta, ma impaurita e diffidente: prima ci seduceva, ora ci guarda come intrusi, pronta a immergersi di nuovo”.

Nel frattempo, lunedì 7 marzo riprendono gli “avvicinamenti”, il percorso che apre la via al Trento Film Festival vero e proprio: si parte al Supercinema Vittoria con il film “The Alpinist. Uno spirito libero” di Peter Mortimer e Nick Rosen, con le testimonianze di Alex Honnold e Reinhold Messner.

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