Il lavoro di Zampa Trentina: “Il cane fa parte della famiglia, non si abbandona!”

Foto dalla pagina FB di Zampa Trentina

Per rendere consapevoli le persone su cosa voglia dire avere un cucciolo in casa, Simone Tamanini, di Tamanini Video, ha creato un video, in collaborazione con l’associazione Zampa Trentina, che presenta in forma ironica le difficoltà dell’adozione. Proprietario di un cane preso proprio dall’associazione, Tamanini afferma che “avere un cane mi ha stravolto la vita. Inizialmente ero scettico, ma ora non posso farne a meno. È proprio un compagno di vita, un migliore amico. Personalmente non so come si possa riportare indietro un cane, visto il forte legame che si crea”. Invece, è sempre più la gente che si rivolge alla stessa associazione, perché vuole liberarsi del proprio cane, che magari aveva preso, con leggerezza, quando era cucciolo. A confermarlo è Filly de Luca di Zampa Trentina, no profit composta da una decina di volontarie, fondata nel gennaio del 2019 e guidata dalla presidente Paola Pisani, che in quest’ambito opera da più di 15 anni.

Presente su tutto il suolo provinciale, l’associazione si occupa di cercare adozioni consapevoli. “Cerchiamo di mettere in guardia su quanto sia impegnativo mantenere un cucciolo, soprattutto perché ci vuole tanta consapevolezza. – spiega la volontaria de Luca -. Il cane non è un figlio, però va protetto, curato, seguito ed educato: il cane fa parte della famiglia, e soffre nel momento in cui deve cambiare”. In questi ultimi anni vi sono state molte richieste di adozione, ma anche di cessazione, sempre più in aumento: le volontarie ipotizzano che, per l’età che hanno gli animali, molti di essi siano stati adottati con forse troppa leggerezza.

Zampa Trentina, prima di dare in adozione un cane compie infatti una selezione, per capire se le persone interessate vogliono l’animale per un interesse momentaneo o se lo prendono perché lo desiderano davvero. Il procedimento che porta alla cessazione inizia telefonicamente o con una segnalazione. L’associazione si muove quindi per conoscere il cane e valutarne caratteristiche ed esigenze. Quando possibile, si cerca di aiutare la famiglia se vi sono problemi con il mantenimento, magari intervenendo con un educatore o una figura esperta. In casi più critici, dove il padrone non può continuare a mantenere il suo cane per motivi di salute o di lavoro, oppure l’animale è stato adottato con poca consapevolezza rispetto all’impegno necessario, il cane, quando possibile, viene preso in stallo dalle volontarie, altrimenti rimane con la famiglia fino alla nuova adozione. Zampa Trentina, oltre alle cessioni da privati, da più di un anno è in contatto con un gruppo di mendicanti di origine rumena che chiede l’elemosina utilizzando i loro cani, per impietosire le persone, e, assieme alle istituzioni, cerca di intervenire per tutelare cuccioli e adulti tenendo monitorati questi animali. “All’inizio dell’emergenza Covid, per citare solo l’ultimo episodio, siamo state contattate da loro, perché, dovendo rientrare in Romania, non sapevano dove lasciare dei cagnolini. Nonostante le difficoltà, li abbiamo recuperati, portati in stallo e oggi sono felicemente adottati”, spiegano le volontarie.

L’associazione agisce inoltre in collaborazione con alcune fidate volontarie del sud Italia, dove i ritrovamenti di cuccioli e adulti sono all’ordine del giorno. “In questi casi, oltre ad aiutare economicamente con cibo, cure e sterilizzazioni, quando se ne ha la possibilità, si recupera qualche cane e gli si trova una sistemazione”, spiega Filly de Luca -. Ogni cane che riceviamo, da qualsiasi luogo provenga, deve essere chippato, vaccinato, sverminato e sottoposto ad accurata visita veterinaria con esami di controllo quando fossero necessari”. 

Tra gli impegni di Zampa Trentina c’è anche quello di mantenere i rapporti con i nuovi proprietari, per un periodo che può variare a seconda dell’animale adottato e dalla famiglia che adotta. “Quando ho preso il cane mi hanno incontrato per conoscermi e per vedere la casa”, conferma lo stesso Tamanini, raccontando l’intervento preventivo dell’associazione: “Le volontarie esperte riescono a valutare se c’è il rischio che la persona che adotta un cane possa cambiare idea quando il cucciolo cresce – conclude – L’associazione si fa sentire spesso per sapere come si trovi con il nuovo ospite; per fortuna ci sono persone come loro”.

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