Inaugurato l’Uliveto dei Giusti al Collegio Arcivescovile di Rovereto

Il taglio del nastro., con il sindaco di Rovereto Francesco Valduga, don Ivan Maffeis e il preside Bruno Daves

Lunedì 7 marzo, presso il Collegio Arcivescovile Dame Inglesi a Rovereto, è stato inaugurato l’Uliveto dei Giusti, un giardino realizzato dai ragazzi di prima media in occasione della Giornata della Memoria. Erano presenti il sindaco Francesco Valduga, Don Ivan Maffeis, il rettore Bruno Daves, il preside Christian Bonazza, il corpo docente e gli studenti.

In diversi interventi gli alunni hanno descritto accuratamente in che cosa consiste questo progetto, condividendo inoltre le proprie opinioni e sensazioni a riguardo. Sono stati in grado di trasformare uno spazio inutilizzato in un luogo che verrà ricordato per il messaggio che trasmette, e questo messaggio rimarrà impresso nel cuore di tutti i cittadini, grandi e piccoli.

Il sindaco ha sottolineato il collegamento tra formazione e memoria, un concetto che amplifica la possibilità di rendere la storia maestra di vita, istruendo una comunità libera; questo insegnamento è da lui ritenuto fondamentale per comprendere al meglio ciò che succede intorno a noi.

Il rappresentante del vescovo, Don Ivan, ha descritto il mondo attuale come un luogo in cui noi tutti siamo portati a dimenticare gli eventi significativi, mentre il nostro uliveto restituisce alla città di Rovereto la memoria di chi ha donato la propria vita per gli altri.

Il giardino è composto da ventuno ulivi, ognuno di essi “ospita” due giusti: un giusto per l’umanità e un giusto per la nazione; delle schede illustrative offrono la possibilità di approfondire la loro storia. Così facendo si ricordano quarantadue giusti complessivamente, di cui ventuno provenienti da un passato contraddistinto dalla Shoah e i restanti appartenenti all’età contemporanea, caratterizzata da cambiamenti climatici e guerre.

Il preside ha definito queste persone, che non vanno mai dimenticate, come modelli positivi che ci guideranno anche nel futuro. Come ha detto lui: “La Memoria è lo stato emotivo più importante”.

Alla fine della cerimonia, abbiamo avuto l’occasione di intervistare gli ospiti presenti, ascoltando le loro impressioni riguardo al messaggio che trasmette l’uliveto e come influenzerà la loro vita. Ciò che abbiamo appreso è che questo giardino magico cambierà, nel suo piccolo, gli abitanti della città e il messaggio che trasmette, ossia che la storia e il passato non vanno dimenticati per non commettere gli stessi errori nel futuro, è rimasto impresso nelle menti di ognuno.

Articolo scritto da Carlotta Fiume e Fabiana Vitali, delle classi 2A e 2B

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