Donne vittime di violenza, dal 1° aprile via all’assegno di autodeterminazione

Dal 1° aprile si potrà presentare la domanda per ricevere l’assegno di autodeterminazione, “un nuovo intervento economico provinciale per sostenere l’autonomia delle donne vittime di violenza – spiega l’assessora provinciale alle politiche sociali Stefania Segnana – e in particolare per agevolare l’autonomia abitativa e il rafforzamento o il raggiungimento dell’autonomia personale”.

La domanda andrà presentata all’Agenzia provinciale per l’Assistenza e la Previdenza Integrativa (Apapi) tramite i Servizi sociali delle Comunità e dei Comuni di Trento e Rovereto. Le risorse usate per finanziare questo intervento economico sono interamente provinciali: l’assegno di autodeterminazione è di 400 euro al mese, ma si riduce a 200 se la donna è ospite di una struttura socio-assistenziale che ne garantisce vitto e alloggio.

“L’assegno è una sorta di garanzia di indipendenza economica per le donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita da relazioni violente – aggiunge Segnana -; è infatti slegato dalla prestazione lavorativa, dalla cittadinanza e dalla situazione economico-patrimoniale. Stamani si è tenuto il primo dei due incontri formativi – il prossimo si terrà il 30 marzo – con gli operatori dei Servizi sociali territoriali che si occupano di raccogliere e trasmettere le domande ad Apapi, tramite una piattaforma informatica che consentirà di iniziare a liquidare i primi importi già nel mese di maggio”.

Requisiti e condizioni

Possono accedere all’assegno le donne vittime di violenza residenti in provincia di Trento al momento della presentazione della domanda.

La condizione per accedere all’assegno è la presa in carico della donna vittima di violenza da parte dei servizi sociali territoriali, i quali tengono anche conto dei percorsi intrapresi presso i servizi antiviolenza accreditati. La presa in carico prevede un piano personalizzato di intervento al quale la donna deve aderire.

Lo stato di vittima di violenza è verificato dal servizio sociale territoriale attraverso la verifica della sussistenza di almeno uno dei seguenti presupposti: aver sporto denuncia o querela e/o aver intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla violenza presso il servizio sociale territoriale o il consultorio o il servizio di psicologia clinica dell’Azienda sanitaria o un ente del terzo settore appartenente alla filiera dei servizi antiviolenza.

Domanda

La domanda di assegno è presentata all’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa attraverso i Servizi sociali territoriali.

Misura

La misura consiste in un assegno mensile pari a 400 euro, ridotto a 200 euro se la richiedente è ospite di una struttura residenziale socio-assistenziale che garantisce anche vitto e alloggio.

L’assegno è corrisposto per un periodo minimo di tre mesi e massimo di dodici mesi, sulla base di quanto previsto dal piano personalizzato di intervento.

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