Torna Educa, a Rovereto il festival dell’Educazione per scegliere il futuro

Si svolgerà da venerdì 6 a domenica 8 maggio l’edizione numero 12 di EDUCA, il festival dell’educazione, che torna finalmente in presenza e propone a Rovereto un ricco calendario di appuntamenti, analisi e riflessioni, ma anche di spettacoli e attività di animazione per bambini e ragazzi. Un programma variegato, quello presentato oggi alla presenza dei maggiori rappresentanti istituzionali, che si intreccia con quello di Educa Immagine, il festival dell’educazione ai media nato nell’alveo del Piano Cinema per la scuola del MiC e del Mi, che propone proiezioni e laboratori, incontri con esperti e focus su cinema, tv, social media e fotografia.

Il tema: “Scegliamo il futuro”
La pandemia ha rappresentato, nella realtà ma anche simbolicamente, l’impossibilità o la limitazione degli incontri e delle esperienze collettive. Una chiusura dell’orizzonte che grava soprattutto su bambini, ragazzi e giovani che verso il futuro dovrebbero essere naturalmente proiettati. In questa incertezza generale la comunità si è ritrovata unita sulla rilevanza della scuola e ne ha riconosciuto il ruolo primario, innanzitutto come luogo di emancipazione sociale. Ma queste radicali trasformazioni chiamano in causa anche istituzioni, enti di ricerca e culturali, agenzie educative e imprese. Per (ri)costruire futuri possibili, sostenibili e aperti per le nuove generazioni servono strumenti e dispositivi, ma soprattutto spazi di incontro e dialogo per costruire nuove narrazioni superando gerarchie tra saperi (umanistico e tecnico), tra competenze (hard e soft skills), tra scuole, ma anche rappresentazioni del mondo stereotipate o parziali.
Orientare significa, quindi, offrire strumenti per affrontare la complessità; promuovere la conoscenza; ascoltare i desideri e le aspettative; riconoscere i talenti e le fragilità; sostenere una scelta libera, autonoma e consapevole; creare le condizioni per una piena realizzazione umana e professionale di tutti” – ha spiegato Paola Venuti, prorettrice dell’Università di Trento.

Il programma
Scelta e futuro, le due parole chiave della XII edizione del festival sono declinate in diversi filoni tematici.

Giovani: chi sono e cosa pensano
Non è un caso che il festival si apra con le voci dei giovani, perchè il futuro è loro, ma va costruito nel presente ascoltando cosa pensano di scuola, lavoro, famiglia, amicizia, comunità, ambiente e analizzando quanto abbiano impattato su di loro i cambiamenti radicali degli ultimi anni. Per andare oltre le rappresentazioni troppo spesso stereotipate, a EDUCA, il demografo Alessandro Rosina dell’Università Cattolica, Vincenzo Smaldore di Openpolis e la ricercatrice Sara Alfieri presentano alcune tra le più recenti ricerche nazionali. Un ulteriore approfondimento è poi offerto dai curatori dello studio “Realtà di vita dei giovani nell‘EuregioTirolo-Alto Adige-Trentino”, promossa dall’Euregio e gestito per il Trentino dal Dipartimento Istruzione e Cultura, Servizio Istruzione della Provincia di Trento. Ci sono poi le voci (30.000) dei giovani raccolte e raccontate nel libro “Chi sono? Io. Le altre. Gli altri”  del giornalista e scrittore Federico Taddia e da Daniele Grassuci fondatore di Skuola.net
Per accompagnare e orientare i percorsi di crescita di bambini e ragazzi è fondamentale sostenere le figure professionali che operano nella e con la scuola. Paola Iamiceli e Paola Venuti prorettrici dell’Università di Trento e l’assessore Istruzione e Cultura Provincia Autonoma di Trento discutono delle politiche, degli investimenti e della formazione per la scuola  con il ministro dell’Istruzione (in attesa di conferma).

Orientamento e competenze
L’approfondimento delle competenze, anche in chiave orientativa, è uno dei filoni chiave di questa edizione del festival e viene affrontato sabato 7 maggio in una serie successiva di panel a partire da quello sul riconoscimento e la valorizzazione delle competenze formali e informali, che ha tra gli ospiti l’economista del lavoro Mauro Frisanco e Federico Samaden, presidente della Fondazione Franco Demarchi. Una riflessione poi sulle competenze non cognitive e il loro ruolo nell’apprendimento, oggetto di un disegno di legge approvato dalla Camera, è offerta da Franco Fraccaroli, Damiano Previtali, Luisa Ribolzi, Giorgio Vittadini. Al panel, curato dal Dipartimento Istruzione e Cultura della Provincia, segue la presentazione di esperienze empiriche e operative che, sul territorio nazionale e locale, hanno testato pratiche didattiche e organizzative. Nel dialogo con i professori Anna Maria Ajello e Gianluca Argentin, curato da IPRASE, l’affondo è invece su come orientarsi nelle transizioni, e su come la scuola può contribuire all’attivazione degli studenti e all’acquisizione di strumenti per immaginare e programmare il loro futuro. Al ruolo della scuola secondaria di primo grado è dedicato il panel in cui la ricercatrice Barbara Romano presenta il rapporto sulla scuola media della Fondazione Agnelli confrontandosi con alcuni Dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi trentini. Promosso dall’Università invece l’appuntamento “Lavoro e vita attraverso l’orientamento” in cui gli studenti si confrontano tra gli altri con Stefano Oss, delegato per l’orientamento dell’Università di Trento e il giuslavorista Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt.

Scuole aperte e comunità inclusive
La scuola come centro di un sistema territoriale per l’apprendimento è un tema centrale delle politiche per l’istruzione e educative degli ultimi anni. A EDUCA viene affrontato in un panel che offre un inquadramento teorico – scientifico con il contributo, tra gli altri di Francesco Profumo, presidente di Fondazione Bruno Kessler e Giuseppe Ellerani professore dell’Università del Salento. Al panel segue la rassegna di esperienze provenienti da tutta Italia di collaborazioni concrete ed efficaci tra Scuola e Terzo Settore per l’inclusione, l’educazione alla cittadinanza, l’orientamento, il crowdfunding, l’educazione e l’imprenditorialità cooperativa.

Il futuro libero dagli stereotipi
Molti gli appuntamenti dedicati al condizionamento degli stereotipi – sul genere, la disabilità, le migrazioni – sulle scelte e sulla costruzione del futuro. Dedicato al genere il panel con la professoressa Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Università di Trento e le curatrici della Guida “Mind the gap, costruire l’uguaglianza di genere in ambito educativo” di Aidos. Dal professor Michele Marangi dell’Università Cattolica di Milano e dalla professoressa Paola Venuti, prorettrice per la didattica dell’Università di Trento vengono invece presentate “Le linee guida per una narrazione inclusiva a scuola” frutto di un laboratorio che ha coinvolto dirigenti scolastici, docenti e educatori all’interno del progetto Inclusi selezionato da Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto delle povertà educative. La giornalista Marika Damaggio modera invece il panel dedicato al ruolo dell’informazione e della comunicazione con Valerio Cataldi, giornalista Rai e presidente della Carta di Roma e Flavia Brevi fondatrice di Ella Network, la rete per la comunicazione inclusiva, con il contributo del giornalista e scrittore Jacopo Melio. Il filone si chiude con la presentazione del libro – o meglio della serie di libri e il podcast – con protagonista Hank Zipzer, ideata da Henry Winkler (il celebre Fonzie di “Happy Days), con gli editori della collana Uovonero e del  podcast realizzato da Out Of the blue.

Noi e il mondo
Ogni giorno i media raccontano di temperature sempre più alte, alluvioni devastanti, fenomeni climatici estremi, e tutto questo può generare ansia, smarrimento, in molti casi panico. La crisi ambientale in atto è causa, tra le altre cose, anche di malessere per i giovani di tutto il mondo. A EDUCA si parla di ansia climatica tra i giovani grazie a Fondazione Bruno Kessler e APPA, e con il  MUSE nell’incontro Futuri plurali, futuri possibili con il paleontologo Massimo Bernardi e la professoressa Vincenza Pellegrino indagano sulle aspirazioni a un futuro migliore spesso rimosse dal dibattito pubblico.
Non manca una riflessione sulla guerra che è entrata, oggi, prepotentemente nella quotidianità delle famiglie attraverso la TV, internet e i giornali. Arianna Papini, scrittrice e illustratrice e premio Andersen, spiega come parlarne con i più piccoli attraverso fiabe e albi illustrati per condividere con loro il valore della pace.

Il mondo dell’infanzia
Numerose ricerche dimostrano che i primi 1000 giorni di vita sono fondamentali nel percorso di crescita dei bambini. Le tracce di quei giorni e di quei mesi si ritroveranno anche nella loro vita adulta. A EDUCA ne parlano: il pediatra Giorgio Tamburlini presidente del Centro per la Salute del Bambino, la psicologa e psicoterapeuta Laura Borghi e la professoressa Simona De Falco dell’Università di Trento.
Con il professor Ivo Lizzola dell’Università di Bergamo e Dafne Guida presidente della cooperativa Stripes che gestisce l’asilo d’infanzia del carcere di Milano – Bollate, si riflette anche su cosa significano maternità e paternità nelle strutture di detenzione e su come costruiscono percorsi di crescita di figli e figlie di genitori detenuti.
Attraverso la XII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio, Antonella Inverno Head of policy and law unit di Save the Children Italia propone un viaggio sulle condizioni dei bambini e dei ragazzi in Italia misurando l’impatto della pandemia.

Laboratori per famiglie e attività animative
Sabato e domenica laboratori e attività animative per bambini e ragazzi, anche se in via cautelativa per la salute sono organizzati quest’anno in numero inferiore e in spazi circoscritti. Tra questi il laboratorio creativo curato Mart e cooperativa sociale La Coccinella Insieme a Depero, quello di pittura di cooperativa Progetto 92, le letture animate della Biblioteca civica G. Tartarotti Essere fantastici: storie di animali immaginari, la presentazione del libro Caro Mr. Henshaw a cura della libreria Arcadia.
Il Tavolo dei Musei di Rovereto, nel Giardino delle sculture del Mart, propone una serie di laboratori di arte, storia e scienze. I bambini possono costruire castelli e elmi, ascoltare storie, scoprire l’impronta ecologica di tutti noi, pitturare con tutte le tecniche e i colori e scoprire come funziona una centrale idroelettrica.
All’interno del festival non mancano mostre come quella di Claudia Dolci “(S)mimetizzati. Nascosti, Esposti” e momenti dedicati al teatro e alla musica.
Sabato, alle 17, al Teatro Zandonai, grazie al Comune di Rovereto, l’autrice e attrice torinese Laura Curino metterà in scena Camillo Olivetti: alle radici di un sogno per la regia di Gabriele Vacis: la storia straordinaria di Camillo, il pioniere, l’inventore, l’anticonformista capriccioso e geniale che fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere.
Domenica pomeriggio, nella piazza del Mart, il concerto dei Rock Spectrum live, la cover band condotta da Stefano Cainelli cresciuta all’interno di Mente Locale, un laboratorio in cui lo sviluppo delle abilità relazionali e l’inclusione sociale permette l’incontro delle neurodiversità.
La serata si conclude con il Concerto per i 50 anni del Secondo Statuto di Autonomia 1972 – 2022 dell’ Orchestra giovanile di fiati dell’Euregio diretta da Johann Finatzer, Wolfram Rosenberger e Franco Puliafito, che rientra nella serie di appuntamenti musicali promossi  dal Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano e il Consiglio della Provincia autonoma di Trento in occasione del 50° anniversario.

Il festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trentol’Università degli studi di Trento e il Comune di Rovereto, organizzato da Consolida con il supporto scientifico di Fondazione Bruno KesslerFondazione Demarchi e Iprase e il sostegno di Federazione trentina della Cooperazione e delle Casse Rurali Trentine.

Il programma generale del festival e quello per le scuole su www.educaonline.it

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