L’allarme della Federazione Provinciale Allevatori: “Raddoppio di gas, elettricità e trasporti per il 2022”

Il rincaro energetico e gli effetti della guerra in Ucraina al centro delle preoccupazioni della Federazione Provinciale Allevatori

“E’ grande la preoccupazione per il livello dei costi raggiunti dagli alimenti per il bestiame e i prodotti energetici. Una situazione che ha notevolmente incrinato la stabilità delle nostre aziende”. Ha espresso preoccupazione Giacomo Broch, presidente della Federazione Provinciale Allevatori.

Anche se i dati del bilancio 2021 sono positivi, rimangono le incognite legate a fattori quali l’aumento straordinario dei costi di energia e materie prime e i potenziali effetti del conflitto tra Russia e Ucraina.

“La nostra richiesta – ha spiegato Broch questa mattina, martedì 3 maggio, nella sala congressi della Federazione che ha ospitato l’assemblea annuale dei soci – è necessariamente quella di mantenere e possibilmente potenziare le misure a premio legate alla superficie. La zootecnia è il settore più fragile nel contesto agricolo e merita priorità perché opera nelle zone più ostili e custodisce 20mila ettari di prato e oltre 90mila ettari di pascolo”.

La domanda è rivolta alla politica – “con la Pat rapporti sempre costanti e collaborativi”, ha confermato Broch – anche in vista della riformulazione della Politica agricola comune, la Pac, che entrerà in vigore dal 2023.

“Se guardiamo ai primi mesi del 2022 è difficile dare un messaggio positivo – ha proseguito Broch -; i nostri caseifici fanno fatica a scaricare sul consumatore tutti i rincari, con il rischio concreto che il nostro prodotto rimanga sugli scaffali dei supermercati preferendo i prodotti a basso prezzo (e qualità). Ma sono convinto che il presidente della Provincia autonoma Fugatti saprà trovare le risorse necessarie che ci aiuteranno ad uscire da questo difficilissimo momento”.

“In generale il 2021 ha risentito ancora dell’appesantimento su tutte le attività causato dalla pandemia – ha precisato il direttore Massimo Gentili presentando il bilancio 2021 -. Dall’autunno si è aggiunto l’aumento dei costi energetici che ha determinato un +25% della voce anno su anno, a chiusura dell’esercizio. L’attuale andamento fa prevedere, per il 2022, un raddoppio del conto per gas, elettricità e trasporti“».

La risposta del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti è che “la Giunta è consapevole delle difficoltà di questo momento. Se sarà necessario, abbiamo gli strumenti legislativi per mettere in campo anche interventi diretti. Il mondo zootecnico è particolare e faticoso. Se una azienda chiude, difficilmente riapre”.

Sulla stessa linea l’intervento del vicepresidente Mario Tonina: “Abbiamo già attivato i primi interventi (St Latte), è la strada giusta. Oggi siete l’anello più debole del comparto agricolo, e la politica si deve assumere la propria responsabilità”.

“In Federazione abbiamo rispetto e attenzione nei vostri confronti – ha concluso infine il presidente della Cooperazione Trentina Roberto Simoni -. Adesso occorre resistere e guardare avanti, siate orgogliosi di quello che fate sul territorio, la cui bellezza e salubrità è in gran parte merito vostro».

Rinnovato il Consiglio della Federazione Provinciale Allevatori

L’assemblea ha rinnovato parte del Consiglio di amministrazione, confermando Giacomo Broch e Alberto Mazzola (Ledro), ed eleggendo tre nuovi membri, Simone Bronzini (Lomaso), Nicola Fantoma (Rendena) e Sergio Panizza (Val di Sole). Il presidente sarà nominato nella prossima riunione del Consiglio di Amministrazione.

Il bilancio del 2021

I dati del bilancio 2021 della Federazione Provinciale Allevatori sono stati presentati dal direttore Massimo Gentili. Il quadro complessivo è buono e conferma la corretta gestione che ha caratterizzato il 2021 della Federazione che, dal 1957, rappresenta la casa dei 1115 soci allevatori trentini.

Il valore della produzione ha raggiunto la cifra di 15milioni 400mila euro e un utile di 74mila euro. “In generale il 2021 ha risentito ancora dell’appesantimento su tutte le attività causato dalla pandemia – ha precisato Gentili -. Dall’autunno si è aggiunto l’aumento dei costi energetici che ha determinato un +25% della voce anno su anno, a chiusura dell’esercizio. L’attuale andamento fa prevedere, per il 2022, un raddoppio del conto per gas, elettricità e trasporti”».

L’attività tecnica è proseguita in linea con gli anni scorsi: bovini (708 allevamenti con 19.696 vacche da latte), ovicaprini (90 allevamenti per 2300 capi), cavalli iscritti a libro genealogico haflinger e norico (390 allevamenti e 488 fattrici), conigli (12 allevamenti e 150 fattrici).

L’attività commerciale ha visto la movimentazione di oltre 10.000 capi di bestiame con buona soddisfazione per i soci conferenti.

Il Centro di produzione seme bovino Alpenseme a Toss di Ton ha confermato il suo potenziale confermandosi tra i migliori centri a livello nazionale sia per quantità e sia per qualità del seme prodotto che risulta noto e apprezzato in tutti i Continenti.
Il Punto vendita di via delle Bettine ha chiuso complessivamente in linea con l’ultimo anno “normale”, vale a dire il 2019. “La proposta di carni e prodotti trentini ha raccolto, anche nel 2021, il favore dei consumatori – è stato detto – L’aumento delle vendite al dettaglio ha compensato il calo del settore ingrosso ristorazione causato dal Covid”.

Intensa l’attività della Federazione per i soci: 7.210 prime visite mensili in allevamento con registrazione, oltre 181.000 rilievi produttivi, 19.355 parti, 7.175 identificazioni e oltre 28.000 movimentazioni, analisi di 185.000 campioni di latte.

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