Giro d’Italia, sul Menador il giorno del giudizio?

L’ascesa del Menador, duro banco di prova per i corridori prima dell’arrivo a Lavarone. Foto Trentino Bike

Venerdì 6 maggio è la data che tutti gli appassionati di ciclismo hanno da tempo cerchiato sul calendario: comincia il Giro d’Italia 2022. Per vedere il passaggio della corsa rosa, alla sua centocinquesima edizione, il Trentino dovrà però attendere fino all’ultima settimana: 25 e 26 le giornate che vedranno i corridori attraversare anche la nostra provincia.

Se quella di giovedì 26 maggio  – da Borgo fino a Treviso, passaggio di testimone tra Veneto e Trentino – sarà una tappa di transizione e per le ruote veloci che hanno ancora qualche cartuccia da sparare, la frazione del giorno prima, mercoledì 25 maggio, si preannuncia esplosiva e significativa. La partenza è all’insù: prima si scalerà il Passo del Tonale, da Ponte di Legno, successivamente sarà tutta discesa fino all’attraversamento del fiume Adige, dove si ricomincerà a salire tra i vigneti della Val di Cembra fino al feudo della famiglia Moser.

Lasciate le asperità di Palù di Giovo, il plotone si getterà attraverso la valle dei Mòcheni per prendere le ultime ascese di giornata dove tutto può succedere. Inizialmente il lungo Passo del Vetriolo, per poi attaccare la breve ma erta strada del Menador. Dallo scollinamento al traguardo di Lavarone sarà tutta una questione di nervi e testa. La tappa Ponte di Legno-Lavarone, quindi, risulta essere una gemma perfetta per far saltare il banco: 3.750 metri di dislivello che faranno gola a molti, visto anche il percorso impegnativo, ma non durissimo dell’intera corsa rosa.

Il Giro d’Italia 2022, infatti, presenta 3442,6 km di cui soli 26 km sono a cronometro. Gli scalatori perciò controlleranno la corsa e attaccheranno davvero solo nelle ultime fasi di gara.

La partenza della corsa rosa avviene in Ungheria a Budapest con tre tappe che alla fine dei conti si inseriscono nella perenne ricerca di sponsor e soldi che in questo sport sembrano latitare. Una volta rientrati in patria nell’arco delle consuete tre settimane i corridori dovranno affrontare più trappole e trabocchetti che vere e proprie tappe spettacolari. La quarta frazione vede l’ascesa dell’Etna, ma è sui saliscendi senza un attimo di respiro della tappa di Potenza che si possono costruire distacchi significativi. Si chiude la prima settimana con la salita al Blockhaus anticipata dalla scalata del Passo Lanciano.

Il passaggio del gruppo a Trento, l’anno scorso. Foto © Gianni Zotta

La seconda settimana, invece, offrirà dei finali interessanti in quel di Jesi e di Genova, mentre si chiuderà con gli arrivi sulle Alpi piemontesi. La prima con il circuito della Maddalena e di Superga, mentre la seconda terminerà con un arrivo in salita (morbido) a Cogne. Ad aprire la terza settimana la frazione Salò-Aprica dovrebbe essere teatro spettacolare di una lotta senza quartiere. Tuttavia le salite sono disposte ben lontane dal traguardo e non faranno male a nessuno e per vedere qualche cosa bisognerà aspettare il finale (vedesi Bassano-Madonna di Campiglio 2020). Ecco quindi perché la tappa Ponte di Legno – Lavarone, possa essere la tappa più interessante di tutto il Giro 2022. Come già detto, la frazione trentina è la frazione sulla carta più esplosiva, ma gli ultimi due arrivi in salita a Castel Monte e sul Fedaia, possono riservare delle sorprese.

Nel ciclismo moderno è anche vero che la corsa la fanno i ciclisti. A loro perciò è affidato l’arduo compito di interpretare la corsa al meglio. Tuttavia i partecipanti non sono nomi altisonanti e i big si contano sulle dita di una mano. Il toto maglia rosa gira attorno a Richard Carapaz, Joao Almeida e Simon Yates, ma occhio alle retrovie con Van der Poel, e Richie Porte e Miguel Angel Lopez pronti a sostituirsi ai propri capitani. Le speranze italiane vengono riposte nel sempiterno Nibali, in Affini per le poche tappe a cronometro (Filippo Ganna, infatti sarà assente e si prepara al Tour) e Nizzolo alla ricerca di una rivincita per gli arrivi in volata, anche se dovranno vedersela con Mark Cavendish, mentre Ewan, Demare e Gaviria hanno già dichiarato che non porteranno a termine la corsa rosa.

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