“En Bondon a pè come na volta” per rievocare la prima storica gita della Sosat

È stata rievocata da circa 100 sosatini che domenica 29 maggio sono saliti a Candriai, per “En Bondon a pè come na volta“, la prima gita della Sezione operaia della Sat, programmata lo scorso anno per celebrare il secolo della Sosat e poi stata spostata a causa della pandemia.

Nonostante la pioggia della mattinata, che poteva spaventare chi aveva in programma di salire a piedi, alla fine sono stati una trentina quelli che, guidati dal presidente della Sosat Luciano Ferrari e dal presidente del Coro della Sosat Andrea Zanotti, con mantelline e ombrellini sono partiti dalla piazza di Piedicastello ed hanno raggiunto passando per il sobborgo di Sardagna e per i sentieri del Bondone i 1000 metri di Candriai. Una camminata che è stata una riscoperta salendo al Monte Bondone, a piedi come una volta e proponendo, dunque, una buona pratica.

“È stato un momento evocativo, ma che ha richiamato l’attenzione su ciò che ci sta vicino e spesso ignoriamo: il dipanarsi dei sentieri del Monte Bondone e della altre montagne che fanno corona alla città. Esse rappresentano, infatti, una palestra naturale e percorrendone i loro sentieri, con il ritmo lento dei passi, si sono colti gli aspetti ambientali, che inevitabilmente si perdono salendo motorizzati”, raccontano gli organizzatori, che al Malgon di Candriai hanno festeggiato alla presenza del sindaco di Trento Franco Ianeselli e del presidente del consiglio comunale Paolo Piccoli e numerosi coristi del Coro della Sosat. Il presidente Ferrari ha salutato i convenuti, in particolare gli ex presidenti Sosat Mario Benassi e Remo Nicolini e del Coro Francesco Benedetti, nonostante la pioggia e il freddo, ringraziando il Gruppo degli alpini di Sardagna che hanno collaborato con la Sosat. Andrea Zanotti ha sottolineato l’importanza del condividere il camminare, stare insieme e cantare come alle origini della Sosat. Un ricordo storico lo hanno fatto Mirko Saltori e Marco Battisti, figlio di Gigino e nipote del martire Cesare. Gigino Battisti, primo sindaco di Trento dopo la seconda Guerra mondiale, sollecitò Nino Peterlongo a ripartire con la Sosat e con il Coro. “Siamo riconoscenti alla Sosat per questa gita, perchè state facendo un cosa bella che richiama l’identità della nostra città”, ha commentato il sindaco di Trento Franco Ianeselli, mentre il presidente Paolo Piccoli ha ricordato alcuni aneddoti legati al Bondone, montagna cara da sempre ai trentini di ieri e di oggi. Le note della coralità alpina contate tutti assieme, con ai posti d’onore Francesco Benedetti e Sandro Mazzalai, ex maestro del Coro, sono state la colonna sonora della festa, ma anche della discesa da Candriai a Trento.

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