Procede l’iter per la valorizzazione della trota fario nelle acque trentine

L’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha fornito il proprio parere tecnico sullo studio del rischio elaborato dalla Provincia autonoma di Trento, per consentire l’immissione della trota fario nelle acque del Trentino per la pesca sportiva.

Si tratta di una tappa fondamentale nell’ambito del complesso percorso amministrativo, per superare il divieto di immissione in natura delle specie ittiche considerate non autoctone dal Ministero competente, ma che da centinaia di anni caratterizzano la coltivazione delle acque trentine, come appunto la trota fario.

Al lavoro per dare una risposta concreta alle esigenze delle associazioni dei pescatori, che rappresentano i custodi dei corsi d’acqua e dei laghi del Trentino, l’assessora provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli aveva proposto al Consiglio provinciale la modifica alla legge sulla pesca, consentendo al nostro territorio – unico in Italia – di procedere autonomamente con con le autorizzazioni, senza la preventiva approvazione del Ministero e con il solo parere di Ispra, proprio attraverso lo studio del rischio. In forza di questa norma speciale, dopo la ricezione del parere di Ispra da parte della Provincia, sono iniziate le procedure successive. Una volta conclusa la verifica di assoggettabilità a valutazione (Vas), l’Amministrazione provinciale potrà approvare lo studio del rischio aggiornato, tenendo conto delle indicazioni contenute nel parere Ispra e nel provvedimento dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa).

“L’obiettivo di valorizzare la pesca trentina, ha richiesto un approccio tecnico complesso rispetto a quelli adottati in altre regioni d’Italia, dove le immissioni sono perlopiù finalizzate alla pronta pesca e in ambiti ristretti”, spiega l’assessore Zanotelli, che evidenzia l’impegno profuso dall’esecutivo nell’approvazione dello studio del rischio – ad oggi indispensabile per le immissioni di specie “non autoctone”: “Con determinazione continueremo ad affermare in tutte le sedi la necessità di riconoscere la trota fario come specie ‘parautoctona’, alla luce della secolare presenza di questo importantissimo pesce nelle acque del Trentino”.

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