Tra le 19 bandiere verdi di Legambiente 3 realtà trentine

Tre le realtà trentine premiate “Bandiera verde” da Legambiente. Nella foto la Fondazione Castel Pergine

Tra le 19 bandiere verdi che Legambiente ha assegnato all’arco alpino ci sono anche 3 vessilli trentini, premiati per la loro attenzione alla sostenibilità. Si tratta della Fondazione Castel Pergine, della società “Sviluppo Turistico Grumes Srl” e l’accademia di comunità “La Foresta” di Rovereto.

La Fondazione Castel Pergine ha deciso di acquistare, con sottoscrizione popolare, il Castello di Pergine allo scopo di tutelarlo come bene comune, farne un centro di conoscenza e cultura e un modello di turismo sostenibile.

La Società “Sviluppo Turistico Grumes Srl” si è impegnata nel rivitalizzare un piccolo paese di mezza montagna, Grumes, che è diventata la più piccola Cittaslow.

La Foresta, infine, ha profuso un forte impegno nella diffusione di pratiche legate alla sostenibilità ambientale, sociale, economica e culturale nella zona della Vallagarina.

Legambiente ha premiato realtà, comunità, imprese e start-up ma anche amministrazioni locali e singoli cittadini che si danno da fare per valorizzare il territorio montano rispettando l’ambiente. Realtà attive nella sostenibilità ambientale, tutela e valorizzazione del paesaggio, agricoltura e filiera agroalimentare, innovazioni e servizi smart.

Il Piemonte e Friuli Venezia Giulia si sono aggiudicate rispettivamente 4 bandiere verdi a testa, Lombardia e Trentino 3, Liguria 1, Alto Adige 1, Veneto 2.

Quest’anno una bandiera è stata assegnata ad Appia per l’esperienza della rete della Pastorizia Italiana, che ha avviato un corso sperimentale di formazione e accompagnamento per giovani pastori della Scuola Nazione di Pastorizia. Obiettivo quello di sviluppare competenze in tema di pratiche agricole sostenibili e gestione del pascolo.

Le Bandiere Verdi 2022 sono state premiate oggi, sabato 18 giugno, a Chiaverano in provincia di Torino, in occasione del sesto Summit nazionale organizzato e promosso da Legambiente nell’ambito della campagna di informazione di Carovana delle Alpi, che quest’anno compie 20 anni.

Il Summit aveva il titolo “Strategie in comune”, percorsi di progettazione condivisa su comunità energetiche, turismo, agricoltura/foreste e green communities.

LA CAMPAGNA CAROVANA DELLE ALPI

In questi vent’anni di Carovana delle Alpi, Legambiente ha censito 459 situazioni, 241 i progetti meritevoli della Bandiera Verde e 218 quelli destinatari della Bandiera Nera, quest’ultima assegnata per pratiche dannose che provocano lacerazioni nel territorio montano. Piemonte e Lombardia risultano le regioni indiscusse dell’arco alpino per vessilli green rispettivamente 61 e 47 bandiere verdi ricevute, ma sono anche quelle che hanno ricevuto anche più bandiere nere, la Lombardia ne conta 54 mentre il Piemonte 44. In questi anni altre bandiere verdi sono andate a: Liguria 7, Valle d’Aosta 22, Lombardia 47, Alto Adige 14, Trentino 27, Veneto 23, Friuli-Venezia Giulia 39, Nazionale 1.

Per quanto riguarda le bandiere nere, conferite in questi vent’anni alla Liguria 7, Valle d’Aosta 20, Alto Adige 12, Trentino 22, Veneto 22, Friuli-Venezia Giulia 37.

“In questi vent’anni attraverso la nostra campagna di Carovana delle Alpi – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – abbiamo raccontato l’arco alpino con le sue storie di sostenibilità ambientale che arrivano dal basso e che lasciano ben sperare, e al tempo stesso abbiamo anche puntato il dito contro quelle pratiche dannose che lacerano il territorio montano. Oggi la montagna può assumere nuovi significati e valori, non più come territorio disagiato, ma al contrario come spazio dinamico capace di fornire risposte concrete alla crisi ambientale a partire da stili di vita improntati sulla sostenibilità. Ma perché ciò accada, al pari della città, deve saper rispondere ai bisogni dei cittadini coraggiosi e caparbi che hanno scelto di fermarsi o di ritornare in questi luoghi. Da questo punto di vista, ci auguriamo che i fondi del PNRR in parte possano sopperire poiché non si può pensare ad una comunità senza servizi socio-sanitari, istruzione, trasporti, servizio postale o anche più semplicemente senza negozi di prossimità”.

“I tanti protagonisti delle Bandiere Verdi – spiega Vanda Bonardo Responsabile Alpi di Legambiente – ci hanno dimostrato e stanno dimostrando giorno per giorno che un modo diverso di vivere e di costruire sviluppo locale è possibile. Nei progetti premiati c’è una certa idea di futuro che non dimentica le difficoltà del momento e al contempo è proiettata con coraggio su una dimensione prossima di mitigazione e adattamento agli incombenti cambiamenti climatici.
Molteplici i progetti innovativi nati negli anni, basati su modelli alternativi di sviluppo, sulla green economy e sulla soft economy. Nuove attività, allo stesso tempo sociali, economiche e di tutela dell’ambiente, per dare nuova vita alle comunità che abitano le aree interne. Peculiare è la diversità di soggetti premiati, vanno dai singoli, alle cooperative, alle imprese, ai gruppi culturali e del volontariato, alle start up, intrecciati con le istituzioni locali dove sono presenti in forza i piccoli comuni, ma anche i parchi e le unioni montane. Una simbiosi tra pubblico e privato che fa ben sperare per la montagna”.

Sono state però assegnate anche dieci bandiere nere, così distribuite: 3 in Piemonte, 1 in Valle d’Aosta, 1 in Lombardia, 1 in Alto Adige, 1 in Trentino, 1 in Veneto, 1 in Friuli-Venezia Giulia e 1 speciale nelle Marche.

Il report completo su: www.legambiente.it

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