L’arcivescovo Tisi consegna le reliquie di Sisinio, Martirio e Alessandro alla Chiesa ortodossa di Trento

L’arcivescovo Tisi ha consegnato alcune reliquie dei martiri Sisinio, Martirio e Alessandro alla Chiesa ortodossa romena di Trento

Un ponte tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa romena: lunedì 27 giugno l’arcivescovo Lauro Tisi ha consegnato nel Duomo di Trento una porzione delle reliquie dei Santi Martiri di Anaunia Sisinio, Martirio e Alessandro a Padre Ioan Catalin Lupastean, parroco della Chiesa ortodossa di Trento.

Monsignor Tisi ha richiamato le parole del vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, Siluan, che in una lettera ha sottolineato l’importanza, per i credenti, di diventare “il profumo di Cristo”.

“Il profumo – ha detto l’arcivescovo Tisi – si sente ma non si vede, si diffonde senza apparire. Una lezione per tutti noi, chiamati a vivere come Cristo e a diventare forza e gioia e per chi ci sta accanto”. Per diventare una fonte di gioia per chi ci sta accanto, ha spiegato monsignor Tisi, occorre avere “pensieri abitati dalla capacità di vedere il bene, dalla misericordia e dalla compassione”.

“Mi piace pensare a Vigilio, Sisinio, Martirio e Alessandro – ha aggiunto l’Arcivescovo poco prima di consegnare le reliquie – come a una preziosa lettera scritta non con l’inchiostro ma con la vita. Vigilio descrive i martiri dicendo che si muovevano in modo ordinato, senza disturbare, in maniera delicata. In quest’ora segnata dalla violenza possano queste parole essere una provocazione per stare nella vita in modo pacifico, con l’atteggiamento tipico di chi ama, e quindi con dolcezza e con delicatezza. Chiedo alla vostra Chiesa, come auspicava anche il vescovo Siluan, di avere l’atteggiamento delicato e discreto di Gesù“.

Un pensiero è andato poi all’accoglienza delle persone in fuga dall’Ucraina da parte del popolo rumeno. “Quella che state portando avanti – le parole dell’arcivescovo Tisi – è un’operazione di accoglienza impressionante. State aiutando i fratelli e le sorelle dell’Ucraina molto più di quanto non stiamo facendo noi. Solo così la Chiesa diventa lettera viva”.

Padre Ioan Lupasteanu ha consegnato all’arcivescovo Tisi una croce con San Nicola da Bari, simbolo d’unione tra Oriente e Occidente

L’arcivescovo Tisi ha anche promesso che farà in modo che la Chiesa ortodossa romena di Trento abbia “più spazi per l’evangelizzazione”. “Chiediamo anche alla vostra Chiesa di continuare a svolgere il ruolo di comunione ecumenica di cui tanto abbiamo bisogno”, ha aggiunto monsignor Tisi sottolineando come quello di oggi sia stato un momento di forte sinodalità e collaborazione.

Padre Ioan Catalin Lupastean ha ringraziato l’Arcivescovo per il dono, e gli ha consegnato una croce con San Nicola da Bari. “Da noi – ha detto – arriva il momento finale in cui si consegna al Vescovo una croce per la benedizione. In questo caso la croce riporta San Nicola da Bari, un ponte tra Occidente e Oriente. La sua benedizione ci fa sempre bene”.

L’arcivescovo Tisi ha quindi benedetto il momento, molto sentito dalla comunità ortodossa romena, con la croce. “Anche se è una tradizione ortodossa – ha detto sorridendo – benedico con questa croce perché è possibile anche nella nostra tradizione. Preghiamo San Nicola – ha concluso – perché aiuti il popolo russo a trovare la via della pace“.

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