Siccità, i Comuni trentini corrono ai ripari

Continua l’emergenza siccità. Il Comune di Levico Terme ha stabilito la chiusura delle fontane pubbliche per far fronte alla situazione causata dal perdurare del periodo siccitoso e dalla scarsità delle precipitazioni nel periodo invernale e primaverile.

“L’approvvigionamento idrico – spiega il Comune di Levico in una nota – è al momento garantito soprattutto dalla sorgente Fontanelle nella frazione di Santa Giuliana e dalla relativa stazione di pompaggio”.

Viene richiesto anche l’impegno dei cittadini per il “contenimento dei consumi idrici, evitando sprechi e usi superflui d’acqua potabile, come per esempio il lavaggio delle vetture, l’irrigazione dei giardini, il riempimento delle vasche da giardino e/o piscine private”.

“Si raccomanda l’uso dell’acqua potabile alle prioritarie esigenze dell’utilizzo domestico ed esclusivamente alle attività regolamentate”, aggiunge il Comune di Levico.

A Pomarolo, Sevignano e Servis l’uso dell’acqua potabile dagli acquedotti per finalità non domestiche – quindi orto, giardini, riempimento piscine e lavaggio cortili – è consentito “unicamente e in quantità moderata” da mezzanotte alle sei di mattina e dalle 22 alle 24.

A Brentonico è scattato il divieto di prelievo e consumo dell’acqua derivata dal pubblico acquedotto per l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati, il lavaggio di cortili e piazzali, il lavaggio di veicoli a motore, il riempimento di piscine, cisterne, vasche e fontane ornamentali, vasche da giardini, con gomme e altri mezzi simili. In sostanza, “per tutti i casi diversi da quello alimentare domestico e zootecnico”, precisa il Comune nell’ordinanza.

A Nogaredo già dal 31 maggio l’uso dell’acqua potabile per necessità non domestiche è consentito unicamente “e con quantità moderate” nelle fasce orarie 8-10 e 21-23.

A Terragnolo è vietato usare l’acqua delle fontane pubbliche per usi non domestici e potabili. A Ronzo Chienis dal 21 giugno è sospesa la fornitura di acqua potabile tra le 23 e le 6.

A Vallarsa è stato istituito il divieto di utilizzo dell’acqua potabile per scopi diversi dagli usi domestici e fondamentali per l’igiene della persona.

A Isera è vietato l’uso di acqua potabile proveniente dagli acquedotti comunali per usi non strettamente domestici e in particolare per il lavaggio di autoveicoli, per il lavaggio di spazi ed aree private, per il riempimento di piscine private e per ogni altro uso improprio che comporti prelievi anomali da acquedotto.

I sindaci dei Comuni di Villa Lagarina ed Ala raccomandano di evitare gli sprechi, mentre a Trambileno sono attesi provvedimenti per fronteggiare la carenza d’acqua negli acquedotti.

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