Il più grande scrittore ucraino, Andrei Kurkov, sarà martedì 19 luglio a Trento

Andrei Kurkov sarà a Trento martedì 19 luglio

“Diari ucraini. Un reportage dal cuore della protesta” è probabilmente il suo libro più conosciuto in cui, attraverso la vita quotidiana di una famiglia, la sua, delinea uno spaccato della sollevazione di piazza Maidan a Kiev, iniziata nel novembre del 2013 e andata avanti nei mesi successivi. Una rivolta contro la mancata ratifica, da parte dell’allora presidente Viktor Yanukovyc (poi costretto alla fuga), dell’accordo di associazione con  l’Unione europea, osteggiato dalla Russia putiniana. Da lì l’escalation nelle regioni orientali del Donbass da parte dei separatisti filorussi e l’annessione della Crimea alla Russia.

L’ultimo romanzo, per adesso, è “Jimi Hendrix a Leopoli”, omaggio ad una delle città simbolo della Mitteleuropa, tra miracoli, magie e situazioni surreali. Andrei Kurkov, 61 anni, nato dalle parti di Leningrado (oggi San Pietroburgo) quando c’era ancora l’Unione Sovietica, vive da anni in Ucraina, anche adesso, a guerra in corso, pur spostandosi spesso. È considerato “il più importante scrittore ucraino”, scrive in russo e in Italia è pubblicato dal roveretano Roberto Keller.

Per iniziativa di “Trento aperta”, serie di eventi culturali promossa dal Comune capoluogo, Kurkov sarà a Trento martedì 19 luglio, alle ore 18.30 al Giardino dei poeti, in via delle Orfane. Una serata organizzata grazie alla collaborazione di Keller editore che in queste settimane propone la quinta edizione di “Geografie sul Pasubio” sui reportage di viaggio e della libreria “due punti”.

L’autore ucraino, tradotto in oltre una trentina di lingue e che ha anche scritto diversi volumi per bambini con protagonisti gli animali per raccontare, a mo’ di metafora, la contemporaneità, dialogherà con il giornalista Gigi Longhi.

In una recente intervista al quotidiano Avvenire, Kurkov ha detto che, nonostante la guerra in corso, “non ho intenzione di andare all’estero”. Ha inoltre rivolto un pensiero ai bambini ucraini. “La loro educazione – ha affermato – è già stata colpita dalla pandemia. Ora soffre ancora di più a causa del conflitto, delle scuole e degli asili distrutti. Le conseguenze di questa guerra si faranno sentire tra cinquant’anni. Ma, allo stesso tempo, credo che queste difficoltà motiveranno molti bambini ad istruirsi”.

Sull’Europa ha commentato: “Per troppo tempo ha ignorato la politica di Putin verso i vicini della Russia. Ora, finalmente, si è svegliata e mi auguro che tutta questa solidarietà non sparisca a conflitto terminato. Spero che l’Ucraina sconfigga la sua corruzione e diventi membro dell’Unione europea”.

Kurkov sta ultimando un memoirreportage sull’invasione russa dell’Ucraina. Per Keller uscirà (è in traduzione) il romanzo “Api grigie”, storia di un apicoltore coinvolto nella guerra del Donbass.

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