Don Ivan Maffeis è il nuovo arcivescovo di Perugia – Città della Pieve

Ivan Maffeis, vescovo di Perugia. Foto Gianni Zotta

Don Ivan Maffeis, sacerdote dell’arcidiocesi di Trento, è il nuovo Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve. A darne l’annuncio, oggi a mezzogiorno al Centro Bernardo Clesio, l’Arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, in contemporanea con monsignor Marco Salvi, Amministratore diocesano di Perugia.

Don Ivan Maffeis, 58 anni (è nato  il 18 novembre 1963), originario di Pinzolo, dove molti ricordano la sua prima messa nella chiesa di San Lorenzo nel 1988, è attualmente parroco delle comunità di Rovereto-S. Marco e S. Famiglia, Trambileno, Vanza, Noriglio, Terragnolo. In passato era stato parroco delle comunità di Mori e Ravina-Romagnano.

Prete-giornalista, don Ivan ha diretto per dieci anni, dal 1999 al 2009, il settimanale Vita Trentina, Radio Trentino inBlu e l’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Trento. Per sei anni è stato anche Segretario nazionale della Fisc, la Federazione dei settimanali diocesani italiani. Penna brillante, nel 2009 era stato nominato Vicedirettore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che passò poi a dirigere dal maggio 2015 fino al settembre 2019 anche con il ruolo di Portavoce dei vescovi italiani. Nell’ottobre dello stesso anno venne nominato Sottosegretario della Cei, divenendo stretto collaboratore dei cardinali presidenti Angelo Bagnasco prima e, Gualtiero Bassetti, poi, e dei Segretari Generali Nunzio Galantino e poi  Stefano Russo.  Nel 2017 don Ivan era anche stato nominato consultore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.

Nei dieci anni di servizio a Roma, don Ivan aveva mantenuto uno stretto legame con la Diocesi di origine: saliva ogni fine settimana a Sant’Antonio di Mavignola, nella sua val Rendena, per presiedere le Santa Messa, condividere il cammino comunitario, e trovare la cara mamma Licia Binelli, scomparsa il 20 gennaio 2020. Il papà, Santo, maestro falegname dalla grande creatività, era morto troppo presto e don Ivan, maggiore di sei fratelli e sorelle, si era trovato ad essere il punto di riferimento della famiglia.

Nel 2015 ha pubblicato con l’editrice Ancora “Cronisti dell’invisibile”, libro-inchiesta sull’informazione religiosa che raccoglie 15 interviste ad altrettanti operatori della comunicazione, ritornando sui temi a lui cari trattati nella tesi di dottorato alla Pontificia Università Salesiana di Roma.

 

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