A spasso tra i masi cercando le tracce dell’attività umana

La chiesetta degli alpini a Carano

La Valle di Fiemme in corrispondenza della borgata di Cavalese si dispone in direzione est-ovest, consentendo una esposizione ai raggi solari della durata di tutto l’arco della giornata. La quota non permette la remunerativa coltura frutticola dei territori circostanti (uva, mele) e gli spazi destinati ai prodotti agricoli sono soprattutto quelli che soddisfano perlopiù il fabbisogno familiare. Ampi invece sono gli spazi riservati ai prati da sfalcio ed all’allevamento del bestiame, con la preparazione dei derivati del latte che caratterizzano l’economia agricola locale.

I masi con stalle in produzione occupano porzioni di territorio che si spingono fino ai margini dei boschi più in quota. Una fitta rete di strade campestri e sentieri collega fin dai tempi più antichi i masi ai paesi vicini. Con queste prerogative ed in aggiunta ai vasti panorami che questo lembo di valle consente, la risorsa economica più attraente è diventata nel tempo quella del turismo. La proposta di percorso permette di apprezzare i panorami del territorio, dove sono riconoscibili le tracce delle attività umane che hanno trasformato questi luoghi. L’aspetto naturale amalgama il
tutto.

Al parcheggio presso Maso Bortolotti (1165 mslm), raggiungibile dal paese di Carano, prendere la direzione NO e subito il primo bivio a sinistra, che conduce ai piedi di una panoramica altura (1157 mslm). Ora un sentiero nel bosco porta verso NE, si allarga a stradina e raggiunge la sterrata che conduce, verso sinistra ai Masi Calvello II. Dopo avere attraversato l’omonimo rio e costeggiato il piccolo campeggio, a sinistra una mulattiera tra i prati consente di evitare la strada asfaltata e di raggiungere Masi Calvello I (1197 mslm). Nei pressi del ponte carrabile sul Rio Calvello, a destra si stacca un sentiero che affianca per un tratto la strada principale. Confluito in essa, la si segue fino all’ingresso del campo sportivo che si supera in alto fino a raggiungere una chiesetta in legno (1200 mslm). Un sentiero consente di scendere fino a Maso Bortolotti.

Qui è possibile concludere la passeggiata andando a destra fino al vicino posteggio, oppure continuare verso sinistra (Est) raddoppiando il chilometraggio, e beneficiando di un ampio panorama sul Lagorai. Nei pressi della rotatoria il Sentiero di S. Francesco, a destra, permette di aggirare il Dos Veronza, rimanendo nel bosco. Un recinto in legno delimita lo spazio destinato ad ospitare alcune capre, pecore ed asini. Scesi alla strada asfaltata, la si segue in discesa per un centinaio di metri ed in corrispondenza di un bivio a destra si prende la vecchia mulattiera che conduce al paese di Carano. All’asfalto si mantiene la discesa ed in corrispondenza della fontana si gira a destra tra le case, raggiungendo una mulattiera che percorre tutto il versante meridionale del Dos Veronza, perdendo quota poco a poco.

Attraversata la strada asfaltata la mulattiera continua ora sul versante Ovest fino nei pressi di Maso Tofa (1080 mslm). Da qui una breve salita riporta a Maso Bortolotti.

CARANO – lunghezza 3,5 km e 4 km. Tot. 7,5 Km, dislivello +80 m e +80 m. Tot 160 m, durata 1,20 ore e 1,30 ore. Tot 3 ore

Punti di interesse:

  • CHIESETTA DEGLI ALPINI Edificata nel 2018, costruita in legno con piccolo campanile con croce, campanella e crocifisso intagliato. Circondata da uno steccato, gode di una eccellente posizione panoramica.
  • AMBIENTE CIRCOSTANTE Panorami verso la Catena del Lagorai ed il centro abitato di Cavalese. Aspetti della fitocenosi di queste altitudini, con piante dalle caratteristiche assai diversificate per via delle trasformazioni territoriali operate nei secoli dall’uomo.
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