Domenica 31 luglio ai XII Apostoli il ricordo dei caduti della montagna

Domenica 31 luglio, nel cuore del Gruppo del Brenta, ai 2500 metri del rifugio Fratelli Garbari ai XII Apostoli, si ricorderanno i caduti della montagna.

Il tradizionale rito si ripete ogni ultima domenica di luglio ormai dal 1953, quando venne inaugurata la suggestiva chiesetta scavata nella dolomia alla base della cima XII Apostoli, con l’abside a forma di croce che domina la Val di Nardis, per ricordare la tragedia avvenuta proprio l’ultima domenica di luglio del 1950, quando quattro giovani studenti universitari trentini, Giuseppe Fiorilla, Maria Rita Franceschini, Vittorio Conci e Mauretta Lumini, passarono al rifugio ai XII Apostoli per raggiungere successivamente, attraversando la Vedretta dei Camosci il rifugio Alberto e Maria ai Brentei. Ai Brentei non giunsero mai, caddero in un crepaccio della Vedretta dei Camosci. Rimasero nel buco di ghiaccio doloranti per la caduta per due giorni e Giuseppe, Maria Rita e Vittorio non resistettero. Mauretta Lumini sopravvisse. La ragazza vide i suoi compagni passare lentamente ed inesorabilmente dalla vita alla morte. Per caso la Lumini venne ritrovata. I suoi lamenti vennero uditi da due escursionisti, che attivarono i soccorsi dal rifugio ai Brentei.

Il Coro della Sosat sale con ogni tempo dal 1963, per partecipare al rito del ricordo dei caduti della montagna, accompagnando la celebrazione della S. Messa e intonando poi qualche canto insieme agli alpinisti ed escursionisti che salgono partecipando ad un vero e proprio pellegrinaggio, che si snoda attraverso i boschi dell’alta Val d’Algone o quelli dell’alta Val Brenta, inerpicarsi sul ripido della “Scala Santa” e poi sui ghiaioni e sulle balze rocciose dell’alta Val di Nardis. Altro fedelissimo della celebrazione del ricordo dei caduti della montagna è don Giorgio Dall’Oglio, sacerdote mantovano che sale da 44 anni per la Messa e la benedizione delle nuove lapidi che il gestore Aldo Turri colloca sulle pareti del Tempio dove le lapidi ora sono più di 220. Quest’anno un commovente ricordo sarà per le 11 vittime del 3 luglio sulla Marmolada.

Al termine della celebrazione eucaristica, il Coro della Sosat, diretto dal maestro Roberto Garniga eseguirà alcuni canti del suo repertorio. Sarà, come accennato, un cantare insieme ai partecipanti alla giornata, in un momento di condivisione e solidarietà, con le melodie della coralità alpina che riecheggeranno sulle vette del Brenta. “La tradizione non è mera ripetizione di un gesto: essa si alimenta ogni volta di contenuti nuovi. Dopo la tragedia della Marmolada sappiamo che le nevi delle nostre montagne non sono più eterne, che i ghiacciai possono collassare. Eppure la montagna, anche senza lo scintillio immacolato della neve, resta sempre il punto più vicino al cielo: il punto cui tendere per ritrovare la nostra umanità più vera nel ricordo delle persone che proprio nell’ideale alpino hanno perduto la loro vita. Per questo è importante onorare questo appuntamento, salire in quota per ritrovarsi insieme, cantare le canzoni che la nostra terra ci ha tramandato per donarci un’appartenenza, per sentirci meno soli”, la riflessione del presidente del Coro della Sosat Andrea Zanotti.

Il programma della giornata

Ore 11. 00 celebrazione della S,. Messa

Ore 12.00 Cantiamo insieme al Coro della Sosat

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