Arborea, i sindacati contro il rischio di tagli del personale

C’è preoccupazione tra le lavoratrici e i lavoratori di Arborea, l’ex Trentina Latte a Roverè della Luna, dopo che, nei giorni scorsi l’azienda ha chiesto, per l’ennesima volta, l’attivazione dell’accordo di solidarietà. “Da mesi però, nei fatti, Arborea nega un confronto trasparente con il sindacato su dati, strategie e prospettive future dello stabilimento trentino dove attualmente lavorano un centinaio di dipendenti. I vertici aziendali nonostante le nostre numerose richieste non hanno mai fornito nessun piano industriale né progetto per il rilancio del sito produttivo che è in mano loro dal 2018″, denunciano Flai Cgil, Fai Cisl, e Uila con le segretarie e il segretario provinciali Elisa Cattani, Katia Negri e Fulvio Giaimo.

“L’azienda si limita a terrorizzare i lavoratori paventando esuberi e poi, in maniera del tutto contraddittoria, chiede prestazioni straordinarie. L’unica certezza che abbiamo ad oggi è che l’accordo di solidarietà scadrà con la fine dell’anno e a quel punto non sarà più possibile fare ricorso a questo strumento perché l’azienda l’avrà esaurito. Con il 2023 temiamo si possa imboccare una sola strada, quella della riduzione del personale”, prosegue il comunicato congiunto dei sindacati, che sottolinea come l’estate sia il periodo di maggior carico lavorativo; con l’arrivo dell’inverno le attività produttive si ridurranno e la solidarietà sarà finita. Resterebbe solo la riduzione del personale.

Una situazione evitabile per i sindacati che da oltre un anno e mezzo hanno proposto di attivare soluzione alternative, facendo ricorso alla flessibilità per prolungare anche la possibilità di usufruire del contratto di solidarietà. “L’azienda ci ha sempre ignorato. Ha attivato da subito la solidarietà, poi durante il periodo Covid ha usato tutta la cassa straordinaria messa a disposizione dall’emergenza per poi chiedere nuovamente un accordo di solidarietà. Il tutto senza mettere in campo nulla che ad oggi abbia avviato l’azienda verso un rilancio del sito trentino. Non c’è stata nessuna diversificazione del prodotto, nessuna azione di marketing, nessun incremento dell’attività che possa far pensare ad un miglioramento della situazione. Nulla di nulla a parte la scelta di portare a Roverè della Luna una linea produttiva di uno stabilimento sardo. Grande preoccupazione anche per la chiusura, con una manovra del tutto inaspettata e in alcun modo comunicata anticipatamente, dello stabilimento toscano”.

Il timore è che la stessa sorte possa toccare a Roverè della Luna e che questo modo di agire, per niente trasparente, sia finalizzato a tenere agganciati i lavoratori fino alla fine per poi, dopo aver sfruttato ogni opportunità possibile, lasciarli al loro destino. “Se ci sono esuberi Arborea ha il dovere di sedersi al tavolo e affrontare la questione. Con questi continui tira e molla, annunci di tagli e richieste di straordinari ci sono lavoratori che restano fermi, perdendo anche occasioni di nuove collocazioni. Un comportamento del genere è ingiusto e poco onesto”, insistono i tre sindacalisti.

Intanto i lavoratori da anni subiscono ridimensionamenti delle loro retribuzioni. “Così non si può più andare avanti. Oggi informeremo i dipendenti sulle prospettive dei prossimi mesi e su tutte le criticità. E’ giusto che abbiano una visione completa della situazione. Nonostante la reticenza di Arborea”.

Oggi alle 12 e alle 14 sono in programma due assemblee durante le quali Flai, Fai e Uila faranno il punto della situazione e valuteranno anche eventuali azioni da mettere in campo.

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