“Mistero dei Monti”, il festival di Madonna di Campiglio compie vent’anni

È un compleanno da festeggiare puntando in alto, con un obiettivo nello zaino, una meta che fa tendere i passi, un sogno che ispira e dà slancio, una compagnia che sostiene. Per 20 anni il festival culturale d’alta quota “Mistero dei Monti” di Madonna di Campiglio è stato un compagno sempre presente percorrendo sentieri di conoscenza diversi – letterari, filosofici, artistici, scientifici – per allenare la mobilità di pensiero, suo tratto distintivo. Un cammino ventennale che quest’anno porta “In Cima. 20 misteri di granitica bellezza” esplorando vette, reali e simboliche, raggiunte, sognate, solidali, pericolose, commoventi. Curata da Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza, promossa dall’Azienda per il Turismo di Madonna di Campiglio con i Comuni di Pinzolo e Tre Ville, la rassegna prevede 13 tappe, in partenza dal “campo base” domani, giovedì 5 agosto, con incontri all’aperto nel Giardino di Campiglio e nella Sala della Cultura fino a domenica 14. Sarà un’edizione speciale, intrecciata con l’anniversario dei 150 anni della Sat-Società Alpinisti Tridentini, fondata proprio a Madonna di Campiglio il 2 settembre 1872. In calendario anche una serata, dedicata ai ricordi, che si preannuncia emozionante nel ripercorrere l’avventura della rassegna nata nel 2002.

“La cima fa pensare a un cammino in salita, a una direzione precisa, a un obiettivo – spiegano gli ideatori -. Nel corso del festival, saranno intrapresi sentieri che puntano in alto, verso la solidarietà considerando che l’apertura è uno spettacolo teatrale in omaggio al progetto dell’alpinista Fausto De Stefani che ha già fatto costruire due scuole in Nepal, il suo quindicesimo ottomila (venerdì 5, alle 21); o le cime delle avanguardie artistiche con lo storico dell’arte Flavio Caroli; o ancora le cime storiche attraverso l’omaggio ai 150 anni della Sat. E poi l’11 agosto, alle 21, ci ritroveremo nella Sala della Cultura per dare voce al nostro pubblico affezionato, ricordando questi 20 anni di semina culturale”.

Il Festival salirà verso l’ideale, ricordando Armando Aste insieme a Maurizio Gentilini, autore del libro Ho scalato un ideale edito da Vita Trentina “Menzione speciale Trentino” alla 48a edizione del Premio Itas del Libro di montagna (sabato 6, alle 17.30), poi martedì 9, alle 17.30, nella Sala della Cultura ci sarà appunto  l’omaggio alla Sat: un viaggio nel tempo a due voci rievocando persone, luoghi e contesto storico che nel 1872 contribuirono alla nascita del sodalizio. Giornalista e fotografo di Madonna di Campiglio, Paolo Bisti ne ha approfondito e documentato la vita e lo sviluppo tanto che l’archivio dello studio fotografico Bisti è diventato il principale depositario della storia fotografica della località trentina, mentre Raffaella Ranise, autrice de “Gli Asburgo. Da Sissi a Zita” (Marsilio, 2022), parlerà delle vicende della nobile casata degli Asburgo, incrociate con quelle degli irredentisti fondatori della Sat.

Tra i vari incontri, mercoledì 10, Marco Albino Ferrari illuminerà una cima dimenticata dell’alpinismo eroico con il suo monologo teatrale dedicato alla figura di Hans Ertl, uno dei più grandi alpinisti del Novecento. Venerdì 12 sarà ospite Giovanni Cartapani, co-fondatore di Glac-UP, start-up che adotta i ghiacciai alpini per salvarli, iniziativa partita nel 2021 dal Ghiacciaio Presena.

Domenica 14 agosto, infine ci si emozionerà su “Cime dantesche” con la testimonianza dei genitori di Andrea Chaves, giovane di Novi Ligure, innamorato di Dante e della montagna, morto nel 2017, ascendendo il Monte Bianco in solitaria con nello zaino il suo amato poeta. Il commovente ricordo sarà accompagnato dal video “Il poeta e le montagne” del giornalista Marcus Risso.

Programma completo su campigliodolomiti.it/misterodeimonti. Info: 0465.447501-info@campigliodolomiti.it.

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