Nucleare, l’incontro del Centro Pace a 77 anni dai bombardamenti sul Giappone

Il nucleare al centro dell’incontro di venerdì 5 agosto organizzato dal Centro Pace di Rovereto

A 77 anni dai bombardamenti atomici sul Giappone, si è tornato a parlare del nucleare venerdì 5 agosto in un incontro organizzato dal Centro Pace, Ecologia e Diritti Umani di Rovereto assieme ad altre realtà quali Cantiere di Pace e Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani.

C’è stato un confronto tra il fisico Mirco Elena e Lisa Clark dei “Beati costruttori di pace”, nella cornice del festival musicale Castelfolk.

Lo scorso 18 maggio c’è stata l’importante approvazione, da parte del Consiglio della Regione del Trentino Alto Adige – Sudtirol, della mozione a sostegno del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), in cui si chiede al Governo italiano di aderire al Trattato.

“Continueremo, come ‘Italia, ripensaci’, a tenere desta l’attenzione e l’impegno della società civile – ha detto Lisa Clark, referente dell’iniziativa, che ha lanciato la Campagna per la messa al bando delle armi nucleari, vincitrice, nel 2017, del Premio Nobel per la pace – a partire dai nostri enti locali, per ‘costringere’ i nostri rappresentati politici ad avere il coraggio della democrazia per una scelta così importante e decisiva. L’atomica non è solo memoria: è purtroppo terribile realtà. Amare l’umanità e amare il pianeta significa eliminarle”.

Il ricordo di quanto avvenne nel 1945 a Hiroshima e Nagasaki si svolge in un contesto delicato e preoccupante, soprattutto per la guerra in Ucraina. “Putin e il suo regime – specificano gli organizzatori – hanno potuto decidere una criminale invasione più facilmente grazie all’utilizzo della minaccia nucleare. Rivelando il vero volto di queste armi: non certo costruttrici di sicurezza ma strumenti di ricatto”.

E’ in corso in questo momento anche la Conferenza di Riesame del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, rimandata di 2 anni a causa della pandemia. Un pilastro del percorso di eliminazione delle armi nucleari, il cui auspicio di disarmo completo non è stato però ancora realizzato.

La Conferenza di revisione del Trattato si svolge in un contesto di sicurezza internazionale in rapido deterioramento, con un aumento del rischio di utilizzo di armi nucleari.

Nell’intervento di Lisa Clark è emersa una posizione chiara: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con la minaccia di usare armi nucleari, ha spaccato la comunità del TNP – ha affermato -, ha aumentato i rischi di utilizzo di armi nucleari e la probabilità di proliferazione nucleare. Allo stesso tempo, tutti e cinque gli Stati membri del TNP dotati di armi nucleari stanno violando gli obblighi di disarmo previsti dal trattato e aumentano il rischio di una guerra nucleare catastrofica”.

“La strada per completare finalmente il percorso per un reale disarmo nucleare, e rendere così concreto quanto già prefigurato nel Trattato di Non Proliferazione NPT – ha proseguito Clark -, è oggi il Trattato TPNW di proibizione delle armi nucleari, che a giugno ha celebrato la sua prima Conferenza degli Stati parti. Una conferenza culminata con l’approvazione di documenti innovativi e importanti: la Dichiarazione e il Piano d’azione di Vienna. I documenti sono il modo in cui il mondo sta costruendo una potente norma contro le armi nucleari: non attraverso dichiarazioni altisonanti o vuote promesse, ma grazie ad un’azione concreta e mirata che coinvolge una comunità veramente globale di governi e società civile. A Vienna tutti sono stati ascoltati e tutti sono stati coinvolti nel disegnare il percorso per eliminare le armi più distruttive della storia umana, una vera e propria minaccia esistenziale”.

Lisa Clark, referente di “Italia, ripensaci!” ha dialogato con il fisico Mirco Elena

La Dichiarazione di Vienna si è conclusa con un chiaro impegno da parte di questi Stati: “Di fronte ai rischi catastrofici posti dalle armi nucleari e nell’interesse della stessa sopravvivenza dell’umanità… Non ci fermeremo finché l’ultimo Stato non avrà aderito al Trattato, l’ultima testata non sarà stata smantellata e distrutta e le armi nucleari non saranno state totalmente eliminate dalla Terra”.

Le organizzazioni che fanno parte della Rete Italiana Pace e Disarmo – in particolare i “Beati costruttori di pace”, da sempre in prima fila su questo tema – hanno organizzato in questi giorni diversi appuntamenti di ricordo dei bombardamenti atomici sul Giappone, a sostegno dei percorsi di disarmo nucleare i linea con quanto richiesto dalla campagna “Italia, ripensaci”.

L’APPELLO AI COMUNI DEL TRENTINO

Nel corso degli ultimi anni anche prima del percorso di negoziazione del Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW – e anzi a sostegno proprio del percorso che ha portato alla sua approvazione – sono stati numerosi gli enti locali italiani e del Trentino (Arco, Pelugo e Rovereto) che hanno esplicitato il proprio appoggio alle azioni di disarmo nucleare votando mozioni, risoluzioni, documenti di Giunta e di Consiglio.

ICAN, la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari, Premio Nobel per la Pace 2017, con i suoi partner italiani Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica, insieme all’associazione Mayors for Peace, Sindaci per la Pace, presieduta dal sindaco di Hiroshima, promuovono e raccolgono l’adesione degli enti locali italiani all’Appello.

Sono 516 i comuni italiani che fanno parte di Mayors for Peace e sono 90 gli enti locali in tutta Italia che hanno votato ed approvato la “mozione Senzatomica”. Qui un testo base di mozione che comuni, province e regioni possono far proprio e discutere per evidenziare un sostegno ideale e concreto a “Italia, ripensaci” e al Trattato TPNW. 

 

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