Malga Zonta, il 15 agosto si ricorda il 78° anniversario dell’eccidio nazifascista

Lunedì 15 agosto a Malga Zonta il ricordo dell’eccidio nazifascista

A Malga Zonta lunedì 15 agosto verrà ricordato il 78esimo anniversario dell’eccidio nazifascista occorso nella notte del 12 agosto 1944, quando 14 giovani partigiani e 3 malghesi furono trucidati: Marcello Barbieri, Antonio Cocco, Romeo Cortiana, Ferdinando Dalla Fontana, Angelo Dal Medico, Giocondo De Vicari, Bortolo Fortuna, Gelsomino Gasparoni, Giuseppe Marcante, Eufremio Marchet, Mario Scortegagna, Giobatta Tessaro, Bruno Viola, Domenico Zordan e i tre malghesi, Dino Dal Maso, Gino De Pretto, Angelo Losco.

La cerimonia inizierà alle 10, con la partecipazione istituzionale del Comune di Folgaria, Comune di Schio, Provincia di Trento, Provincia di Vicenza, Fondazione Museo Storico del Trentino. Verrà ricordato lo scrittore Luigi Meneghello.

Alle 11 l’arcivescovo emerito Luigi Bressan celebrerà una Messa al campo, dopo l’orazione ufficiale di Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.

“Il valore del ricordo di questo tragico avvenimento – ricorda l’Anpi del Trentino con il presidente Mario Cossali – è legato anche al luogo un tempo crocevia di confini ormai superati, ma purtroppo si inserisce in un contesto generale che vede il ritorno di nazionalismi che credevamo retaggio del passato, accanto ad una nuova corsa agli armamenti senza precedenti“.

L’Anpi torna sulla posizione espressa qualche mese fa in merito all’aggressione russa dell’Ucraina. “Rispetto al popolo ucraino sconvolto dalla brutale aggressione russa – riporta nella nota in vista del ricordo del 15 agosto a Malga Zonta – non possiamo non essere al suo fianco fino in fondo, non possiamo limitarci ad una generale e alla fine generica solidarietà. Accogliere i profughi, aiutare chi resta nel paese, vivere in questo orizzonte il pesante complesso delle sanzioni con le conseguenze e i sacrifici per la nostra vita quotidiana, comprendere che la resistenza degli aggrediti ucraini è legittima e che dire questo nulla toglie alla necessità di arrivare al più presto al cessate il fuoco e ad una vera trattativa. Rovesciamo i ragionamenti: vicini al popolo ucraino, senza accettare la logica spietata di un riarmo generalizzato“.

Qui il rimando alla celebrazione del 15 agosto. “Sono in ogni caso molti i segnali di resistenza popolare per costruire pace, giustizia, solidarietà, ed è proprio a questi segnali che si collega in questi tempi difficili la nostra celebrazione – scrive l’Anpi del Trentino – perché nessuno può negare che chi ha messo in gioco la propria vita allora per resistere al nazifascismo non debba essere ricordato da tutti quelli che oggi vogliono una società più giusta e più aperta, difendendo tutti gli spazi che la nostra Repubblica, in linea con la Costituzione, garantisce a tutti i cittadini”.

Arriva poi un riferimento al pensiero europeo, e un invito a trasformare le montagne “da montagne di pace a montagne di guerra”. “Al confino antifascista di Ventotene, già nel 1941 – ricorda l’Anpi del Trentino -, nel pieno della Seconda guerra mondiale, si era concepita un’Europa attualissima, ‘un largo stato federale, il quale disponga di una forza armata europea al posto degli eserciti nazionali, che spazzi decisamente le autarchie economiche, spina dorsale dei regimi totalitari, che abbia gli organi e i mezzi sufficienti per far eseguire nei singoli stati federali le sue deliberazioni, dirette a mantenere un ordine comune'”.

“Da queste montagne – conclude l’Anpi del Trentino – il ricordo diventi ‘accoglienza’, ponte per affermare ancora, come nella Dichiarazione universale dei diritti umani, che “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo, che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stata proclamata come la più alta aspirazione dell’uomo”.

Durante la celebrazione viene raccomandato di indossare la mascherina anti-Covid.

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