Riapre Bocca di Caset, la stazione del MUSE che studia gli uccelli migratori

Giunti in Europa solo un paio di mesi fa, i primi uccelli migratori sono già pronti a ripartire verso i loro quartieri di svernamento nell’Africa subsahariana. Per questo, dal 16 agosto è ufficialmente partita la nuova stagione di monitoraggio della migrazione degli uccelli: fino al 28 ottobre 2022 al valico Bocca di Caset, in Valle di Ledro, gli operatori e le operatrici del MUSE saranno infatti disponibili per rispondere alle domande e curiosità dei visitatori.

Ogni martedì alle 9 fino al 13 settembre, sarà infatti possibile partecipare alle visite guidate organizzate in collaborazione con la Rete Museale Ledro (ReLed) e la Rete di Riserve, con partenza dal Centro Visitatori di Tremalzo (per info e prenotazioni: 0464-508182 Museo delle Palafitte Ledro). Dopo una breve passeggiata attraverso i boschi, alla scoperta dell’avifauna presente nella zona, i partecipanti avranno la possibilità di osservare da vicino le operazioni di inanellamento, conoscere il funzionamento di una stazione e, dialogando con gli operatori, soddisfare le loro curiosità sul mondo degli uccelli. Attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, la stazione – che nel 2021 ha registrato il passaggio di 11.033 uccelli – è comunque sempre aperta e pronta ad accogliere quanti desiderassero sapere qualcosa in più sull’attività svolta, che proseguirà fino al 28 ottobre (per i gruppi di 10 o più persone, è gradita la prenotazione, contattando il numero 0461-270311).

Al centro dell’attenzione degli esperti, nelle notti di agosto, balie nere, luì grossi, bianchi e verdi, cannaiole e stiaccini che solcano i cieli del Trentino, alternandosi al volo diurno di rondoni, rondini e balestrucci che, insieme ai rapaci, sfruttano le correnti ascensionali per spostarsi. “Le Alpi – spiega Paolo Pedrini, conservatore dell’Ufficio ricerca e collezioni del MUSE e responsabile della stazione di inanellamento Bocca di Caset – sono una tappa fondamentale del loro tragitto, rappresentando uno dei primi ostacoli che li separa dalla meta. Il loro attraversamento si basa sull’adozione di specifiche strategie migratorie, la cui comprensione costituisce un tassello fondamentale per garantire la conservazione di quella componente di biodiversità che transita attraverso le nostre montagne: sfruttano ambienti diversi dove sostare, rifugiarsi ed alimentarsi, quali le zone umide di fondovalle, mentre leggendo i profili delle montagne individuano i luoghi dove è più facile sorvolare le Alpi, come i valichi e le praterie sommitali”.

È proprio in corrispondenza di due valichi che il MUSE – Museo delle Scienze di Trento monitora, ormai da più di vent’anni, la migrazione mediante la tecnica dell’inanellamento: Bocca di Caset e Passo del Brocon. Queste due stazioni, attive dal 1997, sono parte del Progetto Alpi, iniziativa ideata e coordinata dal MUSE con il Centro Nazionale di Inanellamento (ISPRA), che oggi riunisce 13 stazioni distribuite in tutto l’arco alpino e centinaia di collaboratori fra ornitologi, inanellatori e birdwatchers.

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