Sait, i 70 magazzinieri contro l’esternalizzazione: domani un nuovo sciopero

Si sta ovviando ormai alla conclusione la vertenza per l’esternalizzazione del magazzino Sait. E allora ecco che i lavoratori tornano a chiedere attenzione con uno sciopero che si svolgerà domani, venerdì 26 agosto, sotto la sede del Servizio Lavoro di via Gilli a Trento.

Sempre domani è previsto l’ultimo incontro tra i vertici del consorzio e i sindacati per tentare di trovare una mediazione che escluda il licenziamento dei lavoratori che non hanno accettato di cedere il loro contratto a Movitrento, la cooperativa che gestisce già parte del magazzino di via Innsbruck. E a non aver accettato questa cessione sarebbe la quasi totalità dei magazzinieri del Sait.

“Salvo colpi di scena l’epilogo è già scritto”. È amaro il commento di Filcams, Fisascat e Uiltucs con Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher. “E questo – attaccano – per responsabilità dei vertici Sait, che hanno rifiutato ogni mediazione realmente percorribile e tutelante per i lavoratori, portando avanti fino in fondo un disegno che, più che alla riorganizzazione e all’efficientamento del magazzino, punta a tagliare i costi del lavoro”.

Queste ragioni portano i lavoratori del Sait a proclamare lo sciopero di domani, che inizierà alle 10 e terminerà alle 12, sotto la sede del Servizio Lavoro di via Gilli.

I magazzinieri del Sait erano scesi in piazza anche a metà maggio per manifestare “delusione e amarezza per una scelta che l’azienda ha preso sulle loro teste, noncurante del peggioramento delle condizioni di lavoro né dell’assenza di prospettive future”, denunciavano all’epoca i sindacati. “I lavoratori – aggiungevano – si aspettavano una presa di posizione anche da parte della Giunta provinciale e delle forze politiche, ma evidentemente la sorte di 70 operai, l’impoverimento a cui vanno incontro insieme alle loro famiglie non è abbastanza per attrarre la loro attenzione”.

Anche a fine dicembre 2021 era stato proclamato uno sciopero di 3 giorni, con il blocco del ricevimento merci e degli straordinari. “Siamo uomini Sait, ci sentiamo pugnalati alle spalle”, dicevano i magazzinieri. L’appalto infatti prevedrebbe il passaggio alla cooperativa Movitrento, con una perdita dell’integrativo aziendale – 116 euro parte fissa e parte variabile – e il diritto alla mensa. “Un salto nel buio”, hanno denunciato sin dall’inizio i sindacati.

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