Lago di Tenno, il Coordinamento Ambientale sul ponte tibetano: “L’area diventerà una sorta di Tennoland”

Il lago di Tenno diventerà una riserva locale, ed è stato presentato un progetto per regolarne i flussi turistici

Da anni è una meta turistica sempre più rinomata e frequentata. Il lago di Tenno ora è anche interessato dalla realizzazione di un ponte tibetano. Un progetto dell’amministrazione comunale a cui il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro (Associazione Ledro Inselberg, Associazione Italia Nostra Trento, Associazione WWF Trentino, Comitato Sviluppo Sostenibile) dice no.

“Il lago – evidenzia il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro – formatosi in seguito a una grossa frana nel 1100 che ha di fatto bloccato il Rio Secco, immissario del lago, assieme al torrente Laurino e ad un paio di sorgenti. La portata del lago di Tenno, che in alcuni anni è aumentata grazie alle abbondanti piogge primaverili, al momento sta diminuendo sempre di più, oltre che a causa della siccità attuale anche a causa di opere fatte dall’uomo negli anni scorsi, che hanno prosciugato le sorgenti che alimentavano il rio Secco”.

L’unico emissario, evidenzia il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, è “il torrente Picinino che va a confluire nel fiume Magnone dal quale si originano le cascate del Varone”.

“Si legge sulla stampa che il comune di Tenno vuole arrivare a costituire una riserva locale per questo splendido lago – scrive il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro -; iniziativa più che lodevole se fatta per frenare l’assalto di turisti e campeggiatori sulle rive del lago e preservare le unicità ambientali della zona”.

Il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro sostiene che c’è una “incoerenza” da parte del comune che, da una parte, vuole istituire un’area protetta locale, mentre dall’altra ha manifestato la volontà di realizzare un monte tibetano.

“Altra opera annunciata e purtroppo già incominciata – commenta infatti il Comitato – è un ponte Tibetano che l’amministrazione ha deciso di costruire, pare come opera di difesa sul Rio Secco (da mesi senza una goccia d’acqua) e di attraversamento dello stesso a poca distanza dalla confluenza con il lago (120 metri forse in fascia di rispetto?) con un impatto paesaggistico pesante avendo una campata di 120 metri, in zona a vincolo idrogeologico. Questo per dare la possibilità a tutti di fare il giro del lago, nonostante il rischio idrogeologico“.

Il Comitato riporta poi il parere di sicurezza espresso dal servizio geologico della Provincia di Trento per il progetto: “Per quanto concerne gli aspetti relativi alla pericolosità del sito individuati nella carta di sintesi geologica del PUP si rileva che gli stessi sono essenzialmente di natura idraulica e pertanto si rimanda al parere del Servizio Bacini Montani competente in materia. Si evidenzia comunque che nella nuova carta di sintesi della pericolosità alcune zone del tracciato possono essere interessate da fenomeni di crollo di massi rocciosi. Si consiglia pertanto di approfondire la tematica in questione e di adottare gli accorgimenti che si rendessero necessari per garantire la sicurezza delle persone”.

Un progetto, quindi, con “un impatto paesaggistico importante, con poca sicurezza e con dei costi rilevanti (500mila euro)”.

“Pensiamo – conclude il Coordinamento Ambientale Alto Garda – che in una zona estremamente delicata come questa, non ci sia necessità di realizzare l’infrastruttura in questione, che trasformerà l’area in una sorta di parco attrazione Tennoland, dove la presenza turistica, sempre più massiccia e incontrollata, potrebbe diventare ingestibile e creare danni irreparabili agli ecosistemi con presenza di biciclette, macchine, campeggiatori abusivi, erosione di suolo ovunque anche al di fuori dei percorsi autorizzati”.

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