A Sanzeno la veglia vocazionale. Don Lauro: “Le nostre chiese rischiano di divenire un triste museo”

La veglia vocazionale a Sanzeno di giovedì 1 settembre

“Quando una vita che si fa regalo e si fa dono viene strappata allo scorrere del tempo e diventa una presenza viva”. Così l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi alla basilica di Sanzeno, che ha accolto ieri (giovedì 1 settembre) la veglia diocesana per le vocazioni.

Ad accompagnare la meditazione mensile, caratterizzata dalla testimonianza di santi e beati trentini, la figura dei Martiri anauniesi, i 3 cappadoci Sisinio, Martirio e Alessandro, evangelizzatori del Trentino insieme al vescovo Vigilio, sottoposti a martirio nel 397.

“L’urna con le reliquie dei martiri – ha proseguito Tisi – custodisce una vita che il tempo non consuma. Le vocazioni potranno riprendere nella misura in cui sapremo raccontare quel modo nuovo di morire di Gesù sulla croce, capace di abbracciare il nemico”.

Don Lauro ha chiesto alle persone presenti di rinnovare la costante preghiera per le vocazioni, e di farlo anche in piccoli gruppi, non necessariamente alla presenza di un prete. Ogni mese, ha continuato monsignor Tisi, ci sarà comunque una veglia itinerante dedicata alle vocazioni. “Altrimenti le nostre chiese rischiano di divenire un triste museo“, ha concluso Tisi.

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