Circonvallazione ferroviaria: aumentano i costi ma ora si passa alla fase realizzativa

Con la determinazione del Comitato speciale del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, si è concluso l’iter autorizzativo del progetto della Circonvallazione ferroviaria di Trento, che passa ora alla fase realizzativa. Questo nel concreto il riassunto della conferenza stampa che si è svolta in Provincia nella mattinata di lunedì 5 settembre, a cui hanno partecipato il presidente Fugatti, il sindaco di Trento Ianeselli, la commissaria straordinaria Paola Firmi e il dirigente di Rfi Giuseppe Romeo.

Diverse le novità presentate al termine dell’incontro tra i vertici delle istituzioni trentine, Firmi e Romeo, che hanno fatto il punto della situazione sullo sviluppo del progetto, a partire dall’incremento dei costi di realizzazione, passato da circa un miliardo di euro a 1 miliardo e 270 milioni, dovuto al vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime di questi mesi. “L’opera rientrerà nel fondo stanziato dal Governo per fare fronte all’aggiornamento dei prezzi”, ha rassicurato Fugatti, soddisfatto di aver dato, “lavorando assieme al Comune, la dimostrazione di un territorio che in 10 mesi riesce ad arrivare a un risultato, nonostante le criticità e le difficoltà. Siamo orgogliosi che l’opera sia centrale nella programmazione nazionale di RFI”.

Il sindaco Ianeselli ha risposto ai tanti scettici che nei mesi hanno avanzato dubbi sulla fattibilità dell’opera: “Oggi c’era chi titolava che sarebbe stato “Il giorno della verità”, ma oggi è una giornata di conferme, perché durante questi mesi non c’è mai stato un vuoto. I tempi compressi non hanno fatto saltare passaggi: si è lavorato per arrivare alle autorizzazioni e migliorare il piano di fattibilità iniziale. Questa è un’opera di rigenerazione urbana che prelude alla possibilità forte di liberare spazi per la città. Ora si entra nella fase realizzativa, e non faremo mancare l’attenzione di un territorio che crede nell’opera ma non smette di essere esigente nell’accompagnarla”. I sindaco si è detto soddisfatto dell’accoglimento delle modifiche e le migliorie proposte dal Consiglio comunale, per garantire tanto ai cittadini quanto ai lavoratori il massimo grado di sicurezza: “La riunione di oggi è servita anche a fare chiarezza su questi aspetti che, sottolinea il primo cittadino, saranno al centro anche del lavoro dell’Osservatorio sull’ambiente e la sicurezza di prossima istituzione”.

La commissaria Firmi, dopo aver descritto il progetto e l’iter che ha portato alle autorizzazioni, ha spiegato come quella della Circonvallazione di Trento sia la prima opera finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) su cui è stato avviato il procedimento di Dibattito pubblico: “Un passaggio importante per ottimizzare le soluzioni progettuali in trasparenza e in sinergia con le comunità locali, che assieme all’atto emesso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici ha fatto emergere un quadro di raccomandazioni e prescrizioni a cui la stazione appaltante dovrà attenersi per bandire la gara d’appalto”. Firmi si è espressa anche sui tempi dell’opera: “Contiamo di rispettare il programma temporale che prevede la consegna delle prestazioni entro l’anno – ha detto -, quindi i primi cantieri saranno avviati nel marzo del 2023 e la conclusione dei lavori rimarrà quella prevista”.

“Le indicazioni del dibattito pubblico trovano nel progetto un riscontro concreto e intendiamo proseguire con questa modalità di ascolto attivo“, ha quindi affermato Romeo, di RFI, che ha presentato le  modifiche al progetto scaturite dall’iter autorizzativo, dal prolungamento verso nord della galleria artificiale di circa 160 metri, alla predisposizione di soluzioni tecniche che possano consentire il proseguimento verso nord del quadruplicamento della linea del Brennero; dalla campagna di indagini ambientali integrative nell’area di Trento Nord, già avviate, che comprendono l’esecuzione del cantiere pilota e il cui programma è stato condiviso con l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento e che sarà ulteriormente implementato, al contenimento del periodo di interruzione della linea Trento-Malè. Il dirigente RFI ha quindi dato conto degli esiti della campagna di indagini geologiche, idrogeologiche, geotecniche e geomeccaniche eseguita in questi mesi, con 29 sondaggi di cui 10 con profondità comprese tra 150 e 400 metri, alcuni dei quali attrezzati per consentire, unitamente alla interferometria satellitare, un monitoraggio continuo del versante: “Gli approfondimenti richiesti dal Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici che hanno confermato la solidità delle scelte progettuali. È, inoltre, già attivo il monitoraggio delle sorgenti in stretta collaborazione con i tecnici dei competenti uffici provinciali”.

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