Alzheimer, decessi in aumento del 49% rispetto al 2015-2019

“Una priorità mondiale di salute pubblica”. L’Oms definiva così l’Alzheimer nel 2012. Una malattia che in Trentino colpisce circa 7mila persone, in Italia oltre 1,2 milioni, in Europa poco meno di 10 milioni e nel mondo oltre 40 milioni di persone: si parla di un nuovo caso ogni 3 secondi. Dati che, si stima, potrebbero quasi raddoppiare nel 2030 e triplicare nel 2050.

Alla vigilia della 29esima giornata dedicata all’Alzheimer, che ricorre domani (21 settembre), l’associazione Alzheimer Trento Odv ha lanciato il convegno che si terrà venerdì 23 settembre dalle 15 alle 18, “Costruiamo insieme una comunità inclusiva”, cioè amica delle persone con demenza, al Vigilianum di Trento.

Da qualche anno si sta constatando anche una crescente casistica di soggetti colpiti da Alzheimer in età adulta compresa tra i 50 e i 65 anni.

E la pandemia da Covid-19 non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Si parla di un aumento delle cause di morte dovute alle demenze di circa il 49% rispetto al 2015-2019.

“L’Alzheimer – riporta l’associazione Alzheimer Trento Odv – ha confermato da tempo un impatto significativo oltre che economico (dato anno 2018 in Italia oltre 15,6 miliardi di euro di cui circa l’80% a carico delle famiglie) anche socio-sanitario sia per il numero crescente dei soggetti e delle famiglie coinvolte sia perché le risposte richiedono una rete di servizi di aiuto e supporto qualificati e da potenziare”.

Va riposta più attenzione, continua Alzheimer Trento Odv, alla fase iniziale e alla diagnosi precoce: “In Italia – riporta l’organizzazione di volontariato – infatti oltre ai malati di Alzheimer esistono circa 928mila casi di declino cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment – Mild demenza Alzheimer) scarsamente diagnosticato e sul quale si potrebbe intervenire tempestivamente non solo per migliorare la qualità della vita della persona e del suo caregiver, ma soprattutto per una ottimizzazione della presa in carico al fine di rallentare il processo di decadimento cognitivo”.

Alzheimer Trento Odv lancia un appello alla sanità locale, ai CDCD (Centro Disturbi Cognitivi e Demenze) e ai medici di medicina generale per chiedere di “sviluppare un progetto con risorse incrementali che sappia realmente cogliere la sintomatologia sin dalle sue primissime fasi per agire sul rallentamento del decadimento cognitivo, guadagnando quel tempo necessario per la scienza a individuare una cura risolutiva”.

Il convegno di venerdì 23 settembre si occuperà in particolar modo di lavora con la comunità per abbattere lo stigma che da sempre circonda l’Alzheimer. Obiettivo di questo lavoro è proprio quello di creare una comunità amica della demenza, “in grado di accogliere, comprendere e coinvolgere le persone dando origine ad una rete che sappia ascoltare, valutare e mettere in atto strategie concrete per avviare un cambiamento sociale e culturale”.

“Con il Comune di Trento per la prima volta – sottolinea Alzheimer Trento Odv – abbiamo avviato quest’anno, insieme ad alcune circoscrizioni e APSP della città (Povo, Villazzano, S. Pio X e S. Giuseppe), questo percorso di sensibilizzazione della comunità con l’impegno di proseguire anche nei prossimi anni e il Convegno vuole essere in tal senso un ulteriore momento di riflessione e spinta propulsiva”.

Alzheimer Trento Odv rivolge infine un augurio alle persone che soffrono di Alzheimer e ai loro familiari: “Che l’approccio alla malattia sia sempre più accurato sin dai primi segnali, che i servizi preposti alla presa in carico integrale del malato siano sempre più competenti e la rete territoriale venga ulteriormente potenziata e che contestualmente la comunità sappia essere di reale sostegno e aiuto a chi quotidianamente si prende cura con dedizione del loro congiunto affetto da tale patologia. Noi come sempre – conclude l’odv – faremo la nostra parte”.

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