Com’era Trento tra il 1975 e il 1990? Arriva una mostra fotografica che lo racconta

Giovedì 29 settembre a Palazzo Thun sarà inaugurata la mostra “Trento. 1975-1990”

Possiamo immaginare una Trento con le auto allineate a spina di pesce lungo il Duomo? Con il verde pubblico relegato solo a piazza Dante e a Gocciadoro? Senza gli scivoli per facilitare l’accesso agli uffici pubblici?

La mostra “Trento 1975-1990. La svolta” racconterà proprio questa Trento. È realizzata dalla Fondazione Museo Storico del Trentino in collaborazione con il Comune di Trento, e sarà inaugurata giovedì 29 settembre alle 17.30 nel Cortile di Palazzo Thun. Interverranno Elisabetta Bozzarelli, assessora alla Cultura del Comune di Trento, Giorgio Postal, presidente della Fondazione Museo Storico del Trentino, ed Elena Tonezzer, curatrice della mostra.

L’esposizione, che sarà visitabile fino all’11 novembre, racconta in più di 150 immagini quindici anni di vita della città. La vicinanza storica di questo periodo rende difficile una ricostruzione critica dei protagonisti e dei temi: le carte stesse che lo documentano sono ancora in gran parte da inventare e sistematizzare.

Le fotografie restituiscono invece la freschezza di momenti e luoghi riconoscibili ma sfuocati dalle trasformazioni che hanno subito, resi diversi dalle decisioni politiche, dalle scoperte tecnologiche e dalle abitudini sociali che sono cambiate dopo il 1990. Non monumenti ma “luoghi comuni”, frammenti di vita vissuta, i cantieri e le piazze utilizzate come parcheggi.

Il telefono pubblico di via Verdi. Foto dell’1 aprile 1975

L’allestimento, firmato dallo studio Weber+Winterle architetti e dal grafico Matteo Campostrini, si struttura in undici colonne in metallo nero, disposte come isole di un arcipelago all’interno del cortile di palazzo Thun. Non è stato proposto un percorso lineare perché la mostra tratta un periodo molto breve e si è preferito valorizzare una proposta tematica anziché cronologica. La bussola che guida il pubblico è il titolo che ricopre a grandi lettere il basamento di ogni colonna.

Una ricerca che ha utilizzato i documenti conservati nell’archivio della Fondazione Museo Storico del Trentino ha portato alla stesura delle didascalie sotto ogni foto. Sono stati anche presi a riferimento i periodici e i quotidiani dell’epoca e l’archivio di deposito del Comune di Trento, ma anche gli opuscoli e le pubblicazioni istituzionali conservati nella Biblioteca Comunale.

Le fotografie esposte provengono dall’archivio dell’Associazione Francesco Gelmi di Caporiacco, depositato presso la Fondazione Museo storico del Trentino. Gli autori dei singoli scatti, non identificabili esplicitamente, sono però da individuare nei professionisti che hanno collaborato con il giornale l’Adige: principalmente Giorgio Rossi e Roberto Bernardinatti.

L’inaugurazione del 29 settembre rientra nelle iniziative della manifestazione “Palazzi Aperti”, promossa e coordinata dal Comune di Trento.

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