A Vienna è stato ricordato Bartolomeo Carneri, il trentino che tradusse la Divina Commedia in tedesco

A Vienna un convegno dedicato a Carneri

È ricordato per aver tradotto in tedesco la Divina Commedia, Bartolomeo Carneri, deputato trentino per 20 anni al Parlamento di Vienna, filosofo e scrittore. Al Parlamento di Vienna l’associazione Italia-Austria ha promosso un incontro per rendere omaggio a questo trentino, nato nel capoluogo nel 1821 e morto a Maribor nel 1909.

Il presidente dell’associazione Italia-Austria Filippo Paternoster ha messo in risalto come l’iniziativa viennese rientri in “un percorso di approfondimento e valorizzazione di personalità che hanno costituito un elemento di congiunzione tra Italia ed Austria nel campo istituzionale, scientifico, culturale, artistico e sociale”.

Sono poi intervenuti il sindaco di Cles Ruggero Mucchi, il presidente del Consiglio comunale di Trento Paolo Piccoli (in videocollegamento), il presidente della Società Dante Alighieri di Vienna Alfred Noe, e la presidente dell’associazione Austria-Italia di Vienna Michaela Steinacker.

Carneri era originario di Cles. Annoverava tra i suoi parenti contemporanei il famoso darvinista e biologo Giovanni Canestrini, originario di Revò. Di grande rilievo sono state anche le due opere Darvinismo e moralità (Sittlichkeit una Darvinismus) e poi L’uomo moderno (Der Moderne Mensch).

Carneri riscuote anche una straordinaria considerazione da parte della prima donna insignita del Premio Nobel per la Pace, Berta von Sutter. Tra i due si instaura un approfondito e intenso epistolario.

Hanno raccontato la figura di Bartolomeno Carneri Paola Maria Filippi e Gianfranco Deflorian. Le conclusioni sono state affidate invece al Segretario generale dell’Associazione Italia Austria, Giorgio Martini.

“Bartolomeo Carneri è stato uno splendido esempio di intellettuale e politico”, ha detto Paola Maria Filippi. “La traduzione integrale in tedesco dell’Opera di Dante, fatta dallo studioso trentino in età avanzata, ha la dichiarata volontà di offrire al pubblico di lingua tedesca una trasposizione del grande poema che inducesse realmente alla lettura integrale dello stesso. Carneri realizza la traduzione per motivi personali e ideali: la madre italiana e più in generale il legame mai dimenticato con la terra d’origine, da un lato, e il radicato convincimento che la letteratura fosse uno strumento molto efficace di conoscenza transnazionale, dall’altro”.

Gianfranco Deflorian ha invece illustrato la figura di Bartolomeo Carneri come intellettuale e politico mitteleuropeo: “Da un punto di vista filosofico – ha affermato – Carneri nasce come razionalista convertendosi poi al darvinismo e ritornando a studiare, alla fine della sua vita, i classici medioevali soffermandosi in particolare sulla Divina Commedia. Questo cambiamento di interesse forse lascia intendere il suo ripensamento dello scientismo alla ricerca forse di una spiegazione soprannaturale. Fu uno studioso che espresse compiutamente la cultura mitteleuropea di quel tempo”.

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