Moldavia, campo profughi mai allestito? La replica della Pat

Il materiale donato dal Trentino allestito a Leuseni (foto Pat)

Non sarebbe mai stato allestito il campo profughi da 500 posti con il materiale che era stato portato dalla colonna mobile della Protezione Civile trentina e altoatesina lo scorso marzo a 35 chilometri dalla capitale della Moldavia, Chisinau, nel paese di Anenii Noi. Questo quanto riportato in un servizio di Danilo Elia del TGR Trentino, che ha intervistato il comandante della Protezione Civile Moldava Vitalie Grabiovski. 1 milione e 873 mila euro spesi per il materiale nei 18 container, con un viaggio di 2mila chilometri e 3 giorni attraverso Slovenia e Ungheria per il quale erano stati impiegati 11 tir. In quel momento, infatti, la Moldavia stava attraversando un periodo di difficoltà dovuto all’emigrazione di persone in fuga dalla guerra in Ucraina.

Non si è fatta attendere la replica della Provincia di Trento. “Il materiale donato lo scorso marzo alla Moldavia dalla Protezione civile delle Province autonome di Trento e Bolzano è stato in parte allestito a Leuseni – riporta la Pat -, al confine con la Romania“.

La Provincia ricorda anche che il progetto era stato “promosso dal Dipartimento della Protezione civile nazionale, su richiesta del Meccanismo Unionale di Protezione civile (DG Echo)”, e che “Trentino e Alto Adige avevano aderito per sostenere il territorio chiamato a gestire la presenza di cittadini ucraini che si spostano verso l’Unione europea a causa della guerra”.

In merito alla notizia dell’inutilizzo dei container consegnati, la Pat risponde che “prima della donazione i Dipartimenti nazionale e provinciali avevano compiuto le opportune valutazioni, considerando che quel materiale sarebbe stato utilizzato nell’ambito dell’emergenza ucraina soltanto qualora il flusso di profughi fosse cresciuto ulteriormente“.

“Il materiale – riporta sempre la Pat – era ed è destinato infatti più in generale ad affrontare situazioni di emergenza, dato che la Moldavia è un territorio ad alta sismicità e la consegna all’indomani dello scoppio del conflitto era stata organizzata a sostegno della Protezione civile locale. La previsione del comandante del Dipartimento moldavo, colonnello Vitalie Grabiovski – in vista della stagione fredda e di un conseguente aumento dei flussi – è comunque di allestire il centro di accoglienza ad Anienii Noi per le persone che varcano le frontiere dell’Ucraina”.

Gli operatori trentini e altoatesini si erano occupati del trasporto del materiale e della formazione del personale del locale Dipartimento di Protezione civile e Servizio emergenze. Gli operatori provenienti del Trentino Alto Adige avevano fornito informazioni tecniche e consigli pratici sulla gestione dell’area, oltre che sulla dislocazione delle tende, anche sulla base della grande esperienza delle due Province autonome nella gestione di campi in situazioni di emergenza.

“Una formazione che è effettivamente stata utile per l’utilizzo di una parte del materiale – riporta la Pat – a partire dal 14 giugno al confine con la Romania. I container vengono utilizzati a supporto delle persone in viaggio verso altri Paesi europei, nei pressi della frontiera dove si formano lunghe code e l’attesa può durare diverso tempo per le necessarie procedure di identificazione”.

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