L’opera del trentino Vittorio Melchiori in mostra al Museo Diocesano Tridentino

“Polenta, formaggio e ciliegie”, opera di Vittorio Melchiori

Al Museo Diocesano Tridentino dal 7 ottobre si potrà ammirare la produzione artistica di Vittorio Melchiori, pittore trentino di grande talento lodato dai contemporanei per la notevole maestria tecnica, ma in seguito trascurato dalla critica. “Realtà e tradizione. L’arte di Vittorio Melchiori (1891-1951)”, disponibile nelle sale del piano terra, è la prima antologia mai dedicata all’artista, ed è stata curata da Domizio Cattoi, conservatore del Museo.

Vittorio Melchiori fu un artista di carattere schivo e riflessivo. Proprio a causa di questa sua innata ritrosia, faticò ad affermarsi nel panorama dell’arte italiana del XX secolo, soprattutto dopo l’ascesa del fascismo. L’esposizione si caratterizza quindi come momento risarcitorio nei confronti di un artista che durante il ventennio subì un’ingiusta marginalizzazione per le sue convinzioni politiche, nonostante fosse dotato di notevoli abilità tecniche e di una grande padronanza del disegno.

Come recita il titolo della mostra, i capisaldi della produzione artistica di Melchiori sono realtà e tradizione: “realtà” intesa come il reale tangibile e quotidiano (i paesaggi, le persone, le cose inanimate), “tradizione” intesa come rispetto per l’accademia, richiamo a specifici modelli iconografici e stilistici (dal Rinascimento al Barocco fino al Simbolismo). Caratteri che
contraddistinguono l’arte accademica, una corrente per molto tempo sottovalutata e giudicata in modo negativo poiché impopolare, non al passo con la modernità. Solo negli ultimi decenni essa è stata progressivamente rivalutata anche grazie a eventi espositivi promossi da varie istituzioni nazionali e internazionali.

Nato a Trento nel 1891, Melchiori si formò a Milano nella ditta di vetrate d’arte diretta da Giovanni Beltrami, la più importante fucina di vetri Liberty del periodo. Qui si accostò alla pittura, praticando in particolare i generi del ritratto, del paesaggio e della natura morta. Tra gli anni Dieci e Venti, partecipò a numerose mostre della Società per le belle arti presso il Palazzo della Permanente ottenendo numerosi riconoscimenti, tra i quali va ricordata la nomina a socio onorario dell’Accademia di Brera. Dopo il suo rientro in Trentino, l’impegno dell’artista fu orientato alla realizzazione di vetrate, affreschi e dipinti per le chiese della diocesi. L’artista si spense a Trento nel 1951.

In mostra i visitatori potranno ammirare più di 60 opere di Vittorio Melchiori tra dipinti, disegni, bozzetti, cartoni. Cinque le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: quella dei ritratti, figure di uomini e donne connotate da un solido impianto plastico e da una misurata penetrazione psicologica, quella dei temi sacri e letterari, nei quali affiora un modo di comporre tendente al fantastico, la sezione dei paesaggi, con vedute immaginarie e contesti osservati en plein air, infine le sezioni delle nature morte e degli studi preparatori per le opere monumentali.

Nonostante per anni la critica si sia disinteressata all’operato di Melchiori, la chiarezza e l’onestà di linguaggio riscontrabili nei suoi dipinti e nelle sue vetrate è inconfutabile.

VISITE GUIDATE

Il Museo propone due visite guidate in occasione dell’apertura della nuova mostra: sabato 8 ottobre ore 16.00, domenica 9 ottobre ore 16.00. Per partecipare non è necessario prenotarsi, basta presentarsi presso la biglietteria del Museo. La visita guidata è compresa nel biglietto d’ingresso al Museo. Posti limitati (massimo 15 persone).

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