Emergenza carovita, la protesta dei sindacati in Consiglio provinciale

Ammonta a ben 80 milioni di euro l’extra-gettito entrato nelle casse provinciali, una cifra importante che, secondo i sindacati, sarebbe stata “consapevolmente nascosta dal presidente Fugatti quando ha presentato la variazione di bilancio in commissione consiliare e alle parti sociali. Un fatto grave, che offende anche le migliaia di famiglie trentine che soffrono per il carovita e l’impennata delle bollette”, attaccano Cgil Cisl Uil, che questa mattina hanno protestato in Consiglio provinciale, mostrando cartelli contro il “carovita”, per chiedere un atto di responsabilità a Giunta e Consiglio: “Si destini la metà di questo extra-gettito per sostenere le famiglie di pensionati e lavoratori, partendo da quelli più poveri e che l’inflazione sta mettendo in ginocchio e l’altra metà per azzerare gli aumenti tariffari previsti dai Comuni, garantendo la piena operatività dei servizi pubblici senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. In questa situazione un bonus bollette una tantum di 180 euro, per di più erogato con meccanismi iniqui, è assolutamente inutile. Anzi rischia di essere azzerato dagli aumenti delle tariffe degli enti locali. Ed è grave che in presenza di nuove risorse non si stanzi nemmeno un euro aggiuntivo per aiutare le famiglie”.

Una protesta simbolica, che ha visto alcuni esponenti sindacali e lavoratori esporre dal ballatoio del pubblico – sopra l’aula – alcuni fogli con espressioni critiche verso i provvedimenti anti-crisi in corso di elaborazione in Provincia, ed il presidente Walter Kaswalder salire per chiedere il ritiro dei fogli e il rispetto del regolamento consiliare.

Per Cgil Cisl Uil la giunta non ha il coraggio di fare quanto responsabilmente è stato fatto dal Governo nazionale. “L’Esecutivo Draghi ha usato l’extra-gettito per finanziare i decreti Aiuti e dunque per dare risposte, seppur parziali, alle famiglie che soffrono. Il presidente Fugatti persevera nella logica di tenersi le mani libere per allocare le risorse come meglio crede, accontentando i desiderata dei diversi gruppi d’interesse. Lo ha fatto a luglio congelando 100 milioni di euro in un fondo straordinario nella disponibilità della Giunta; lo ha fatto scegliendo alla vigilia delle elezioni di intervenire con un bonus a pioggia di 180 euro per tutti, ricchi compresi, salvo poi fare marcia indietro con una soluzione che rischia di peggiorare ancora le cose; lo rifà adesso scegliendo in totale solitudine e in barba al consiglio provinciale come spendere le nuove risorse. Forse non si è compreso fino in fondo la gravità del momento che stiamo vivendo e che con mosse ad effetto e contentini si rischia di far esplodere il malessere sociale. Siamo pronti a confrontarci con il presidente per affrontare insieme questa fase. Se la risposta sarà ancora una volta un secco no, però, non ci resterà altra strada alla mobilitazione per tutelare gli interessi delle cittadine e dei cittadini”.

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