Trento Nord, ripartono dalla prossima settimana i lavori di bonifica alle rogge demaniali

I lavori di bonifica alle rogge demaniali di Trento Nord riprendono la prossima settimana: il primo lotto prevede un intervento di rimozione del materiale depositato sul fondo del rio Lavisotto, il secondo coinvolge invece la parte tombinata sotto il sedime cittadino.

L’intervento è stato presentato ieri, martedì 19 ottobre, nella sala stampa di palazzo Geremia, dal responsabile del servizio Opere ambientali della Provincia Mauro Groff, dal dirigente del settore Autorizzazioni e controlli dell’Appa Gabriele Rampanelli e dal responsabile della Vigilanza e controllo acque dell’Azienda sanitaria Francesco Pizzo.

La gara è stata aggiudicata all’Ati tra le Imprese Unirecuperi (capogruppo, ora denominata Bonifiche Servizi Ambientali), Cla Società Cooperativa ed Ecoopera Società Cooperativa. Il primo ottobre 2020 è stato stipulato il contratto d’appalto, a 6 milioni 532 mila euro, di cui 375 mila euro per oneri relativi alla sicurezza. Il costo complessivo dell’intervento è pari ad euro 11 mila 902 euro.

“Insieme alla Provincia – ha detto il sindaco di Trento Franco Ianeselli – abbiamo voluto questa conferenza stampa per dare informazioni dettagliate sull’intervento in corso: le preoccupazioni dei cittadini sono legittime, dunque è importante spiegare bene cosa succederà. Certo è che sull’inquinamento di Trento Nord ci sono solo due posizioni possibili: o ci si rassegna e si lascia tutto com’è rinviando il problema ai posteri, oppure si procede con la bonifica, naturalmente con tutte le cautele e i monitoraggi necessari in situazioni complesse come questa. Noi siamo per la seconda opzione”.

Per quanto riguarda i lavori, ad oggi si è provveduto alle operazioni propedeutiche allo scavo nel tratto sull’area Carbochimica, consistente nell’infissione delle palancole (pareti) di delimitazione laterale degli scavi e nella realizzazione del “tappo di fondo” per la separazione degli strati di materiale più profondi da quelli interessati dalla rimozione, per uno spessore di 1 metro e mezzo sull’intera tratta che si sviluppa per circa mille e duecento metri.

A seguito delle segnalazioni dei residenti in zona, relativi all’odore proveniente dalla zona della ex Carbochimica, l’Appa ha effettuato nelle settimane scorse un sopralluogo, constatando che le lavorazioni in corso erano conformi a quanto previsto nel progetto di bonifica del rio Lavisotto, approvato dal Ministero della Transizione ecologica.

“Nello specifico – riporta il Comune di Trento – si segnala che al momento della segnalazione erano in corso le iniezioni di miscela cementizia alla profondità di 2,5 metri per consentire la formazione di uno strato impermeabile di fondo, necessario sia per la successiva rimozione del limo contaminato che per evitare la risalita della falda all’interno dello scavo della roggia. Il progetto prevede infatti il completamento dell’intervento di iniezione con l’integrale asportazione del materiale inquinato presente sopra il fondo cementato e la successiva ricostruzione dell’alveo del Lavisotto con terreno vergine”.

È attivo anche da parte di Apop (Agenzia provinciale per le opere pubbliche) un monitoraggio della qualità dell’aria a monte e valle dell’intervento. È inoltre prevista l’analisi sulle acque (superficiali e sotterranee). La stessa miscela cementizia è stata analizzata e caratterizzata, sia per verificarne la natura sia per trovare un idoneo impianto di recupero. Questo materiale va infatti rimosso per evitare problemi al deflusso in caso di emergenza.

Ad oggi questo materiale viene avviato ad un impianto di desorbimento termico in provincia di Verona. Gli automezzi che sono stati notati in uscita dal cantiere trasportavano proprio questo rifiuto ed erano destinati a questo impianto. L’uscita degli automezzi in orario mattutino è stata volutamente pianificata per evitare intralci al traffico, considerata anche la distanza e l’orario di apertura dell’impianto.

“Si sottolinea il fatto che l’odore percepito non proviene dalla movimentazione degli strati inquinati – riporta il Comune – la cui escavazione sarà effettuata in ambiente confinato e dotato di sistemi di aspirazione e trattamento dell’aria per rimuovere gli elementi inquinanti”.

Il progetto di bonifica prevede anche un Piano di monitoraggio dell’aria a cura della ditta esecutrice dei lavori. In particolare è prevista l’analisi dei seguenti composti: idrocarburi policiclici aromatici, composti organici volatili, piombo, polveri totali, pm10 (solo per l’aria ambiente).

Per acquisire maggiori e più complete informazioni sul potenziale reale impatto sulla qualità dell’aria presso le abitazioni più vicine al cantiere, e conseguentemente su tutta l’area prossima ai lavori e più in generale sulla città, Appa attiverà un supplementare monitoraggio in continuo della qualità dell’aria per tutta la durata dei lavori per gli indicatori particolato sottile Pm10 e contestuale analisi degli Ipa oltre che dei metalli (Piombo in particolare).

La formale consegna dei lavori è avvenuta il 9 novembre 2020 ed, essendo prevista la durata dei lavori in 560 giorni naturali e consecutivi, il termine per l’ultimazione era il 22 maggio 2022. Con l’intervento delle difficoltà operative legate al periodo pandemico e alla successiva necessità di redigere una perizia di variante, l’ultimazione è ora prorogata alla fine del 2023.

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