Violenza di genere, il procuratore Raimondi: “Battaglia importante tanto quanto la lotta alla criminalità organizzata”

“Per il 2022 si stima un aumento dei casi di violenza in Trentino pari all’incirca al 15-20 per cento rispetto al 2021, con un aumento, preoccupante, anche dei casi non denunciati. Nonostante tutti gli sforzi, c’è un iceberg di sommerso che possiamo stimare fra il 10 e il 15 per cento rispetto al denunciato”.

Queste le parole del procuratore della Repubblica di Trento, Sandro Raimondi, all’evento conclusivo dell’attività di formazione che Trentino School of Management ha realizzato su indicazione dell’UMSE Pari opportunità, prevenzione della violenza e della criminalità della Provincia di Trento.

“La battaglia contro la violenza di genere – ha aggiunto Raimondi – è importante tanto quanto la lotta alla criminalità organizzata, in quanto incide direttamente sul sociale e sul benessere del cittadino”.

Si tratta, ha ricordato il procuratore della Repubblica di Trento, di “una questione culturale”. “Dobbiamo lavorare tutti insieme per passare dal dire al fare – ha aggiunto Raimondi – In questo senso i corsi di formazione realizzati da Trentino School of Management, insieme all’interazione fra tutte le forze dell’ordine e i servizi della Provincia, possono contribuire ad aumentare il sistema di tutela delle vittime. Il seme della non violenza inizia con la formazione”.

“È una questione culturale – ha ricordato Raimondi – e dobbiamo lavorare tutti insieme per passare dal dire al fare. In questo senso, i corsi di formazione realizzati da Tsm, insieme all’interazione fra tutte le forze dell’ordine e i servizi della Provincia, possono contribuire ad aumentare il sistema di tutela delle vittime. Il seme della non violenza inizia con la formazione”.

Presente all’inizio dell’incontro anche l’assessora provinciale alla salute e alle politiche sociali Stefania Segnana. “Stiamo lavorando sul recupero degli uomini maltrattanti – ha detto – e questa è un’ulteriore possibilità che potrebbe aiutarci a cambiare qualcosa”. Segnana ha ricordato anche la convenzione tra le Procure della Repubblica di Trento e di Rovereto con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari per l’attuazione del “Codice Rosso”, in base alla quale i professionisti psicologi di Apss danno supporto alla polizia giudiziaria e all’ufficio del pubblico ministero nei casi in cui si renda necessario acquisire informazioni da persone minori o vulnerabili.

“La maggiore sensibilità sul tema – ha detto il commissario del governo, Gianfranco Bernabei intervenuto in apertura – fa emergere un dato che per anni è rimasto oscuro, sommerso da riserve di carattere sociale che impedivano a questi episodi di venire a galla nella loro reale dimensione”.

“Tsm – ha spiegato l’amministratore delegato Delio Picciani – è impegnata sul territorio, per conto di Agenzia per la coesione sociale, per sostenere, attraverso la formazione, gli operatori che si trovano a dover gestire casi e situazioni legate alla violenza di genere. Sono stati 10 gli incontri, in presenza, tenuti nel 2022 che hanno coinvolto 245 persone”.

Picciani ha proposto di attuare, attraverso un ulteriore supporto di Tsm all’Agenzia per la coesione sociale, un progetto di formazione continua teso allo sviluppo di una “rete culturale” che possa prevenire la violenza familiare e di genere.

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