Gli infermieri chiedono di “garantire l’accesso ai familiari nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie”

“Seppur in piena fase emergenziale e nell’imprevedibilità della situazione sia stato necessario ed appropriato adottare misure restrittive, alla luce dell’attuale profilo epidemiologico e clinico, riteniamo sia opportuno perseguire una strada che riporti alla normalità coniugando sicurezza e dimensione umana. In tal senso, pur sostenendo con convinzione l’importanza della vaccinazione, riteniamo oggi sicuro garantire nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie l’accesso alle visite dei familiari, sempre più inclusivo e partecipato nel processo assistenziale, attraverso l’utilizzo della mascherina associato al lavaggio mani, in coerenza con quanto avviene per i professionisti e operatori sanitari”.

Queste le parole dell’Ordine delle professioni infermieristiche della Provincia di Trento, che sottolinea anche come “ad oggi, nonostante l’abolizione dell’obbligo vaccinale per i sanitari, paradossalmente, permangono limitazioni e la necessità del green pass per gli accessi alle visite dei familiari nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie”.

Un tema che, sottolinea l’Ordine degli infermieri di Trento, è “complesso e delicato” dal punto di vista della sicurezza, ma anche dal punto di vista umano e dei diritti della persona.

Gli infermieri, particolarmente coinvolti perché seguono da vicino i pazienti, considerano “fondamentale il ruolo del caregiver e dei familiari nei processi di cura, il loro coinvolgimento, presenza e vicinanza al paziente/ospite”.

“Il benessere delle persone, e in particolare degli anziani, è intimamente collegato anche alla loro sfera psico-emotiva”, precisa l’Ordine. “La possibilità di poter avere vicino i propri cari e di favorire una vita relazionale, influenza positivamente lo stato di salute. La vicinanza e il tocco dei propri cari sono la linfa della nostra esistenza e del nostro benessere. In aggiunta, il caregiver rappresenta una risorsa fondamentale nel percorso di cura della persona, e diventa altresì interlocutore privilegiato da coinvolgere attivamente in tutte le fasi dell’assistenza”.

“Come Ordine, pertanto, vogliamo richiamare una maggiore attenzione della Politica e delle Istituzioni sull’importanza della dimensione umana – conclude l’Ordine degli infermieri – e del bisogno di vicinanza con i propri cari che ognuno di noi ha, soprattutto nei momenti della malattia e della morte. Sosteniamo con forza la filosofia dell’assistenza centrata sul paziente e sulla famiglia, di un’umanizzazione delle cure pervasiva, e in tal senso sentiamo l’esigenza di chiedere alle Istituzioni di condividerla fornendo indicazioni coerenti con i suoi principi declinati anche alle visite, affinché i familiari possano essere vicini ai propri cari e possano accompagnarli nei percorsi di cura e di assistenza”.

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