Morire di freddo a vent’anni, gli assistenti sociali: “Servono interventi integrati e meno miopi”

Credit: Bozen Solidale

“Morire di freddo a vent’anni. Il dramma oltre l’emergenza”. È questo il titolo della nota che la presidente dell’Ordine degli assistenti sociali del Trentino Alto Adige, Angela Rosignoli, ha inviato alla stampa per ricordare la morte del giovane egiziano Mostafa, che non aveva neanche 20 anni, nella zona industriale di Bolzano.

Gli invisibili per un attimo diventano rumorosamente visibili“, scrive Rosignoli. “Si comincia a parlare di ’emergenza freddo’ quando il freddo è già arrivato; e così si aprono scuole e nuovi dormitori, e si creano posti letto aggiuntivi temporanei. Il freddo arriva ogni anno inesorabilmente ma non è la causa di un problema ormai strutturale, ne amplifica solo i contorni. Accade perciò che i servizi di accoglienza si riempiano e non si svuotino o che i percorsi delle persone in strutture residenziali che puntano all’autonomia non trovino conclusione perché non ci sono risorse abitative”.

Come molti altri soggetti che lavorano nel campo dell’accoglienza, quale il Centro Astalli, Rosignoli afferma che c’è bisogno di misure strutturali. “Il problema della casa, diritto fondamentale per ogni persona (italiana, straniera, rifugiata legale o illegale), non può essere garantito con misure temporanee e provvisorie legate al momento. Posti letto aggiuntivi come potranno rispondere ad un bisogno che ormai ha assunto forme incancrenite? Le case sono poche e se sei straniero sono inesistenti, che tu abbia o meno un reddito per poterti permettere un affitto. Si apre quindi ai temi della paura dell’altro e del razzismo, che aumentano una situazione difficile e complessa, e che servono solo a giustificare scelte, azioni e omissioni”, scrive, aggiungendo che “si sono persi di vista i diritti sociali”, quali diritto alla casa, al lavoro, all’istruzione e all’assistenza.

“La morte di Alì – aggiunge – è paradossale quanto paradossale è l’increscioso scaricabarile fra Provincia e Comune di Bolzano a cui stiamo assistendo: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. La politica deve intervenire per trovare una risposta integrata e strutturata. Il diritto alla casa e i bisogni abitativi non possono ridursi all’emergenza e non possono essere responsabilità solo del sociale; le politiche abitative e economiche devono prevedere interventi integrati e meno miopi. Perché senza politiche accorte e lungimiranti le azioni dei servizi si trasformano solo in una corsa a tamponare l’emergenza e in risposte a metà. La morte di Mostafa darà almeno da dormire a qualche altro invisibile come lui. Ma non si può morire di freddo, a Bolzano, nel 2022. Caro Mostafa perdonaci tutti. Chissà cosa pensavi di trovare qui”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina