“Destinazione Delicatezza”, a teatro l’arte si sposa con l’inclusione

Foto di Piergiorgio Silvestri/Cooperativa sociale la Rete

Un applauso interminabile con gli spettatori tutti in piedi quando sul grande schermo è stata proiettata la scritta: Grazie Patrizia!

Non capita spesso nelle recensioni degli spettacoli di iniziare dalla fine. Ma nel caso di “Destinazione Delicatezza” secondo noi è proprio l’ultima scena a riassumere e restituire il senso dell’intera storia. Sì, perché “Destinazione Delicatezza”, realizzato e portato sul palco per la prima volta nella serata di lunedì 12 dicembre, presso il Teatro di Villazzano, è stato dedicato al delicato ricordo di Patrizia Berlanda.

Patrizia è stata tra i soci fondatori e vera colonna portante della Cooperativa sociale la Rete: realtà del Terzo Settore attiva a Trento dal 1988 nell’affiancamento delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Il direttore della Rete Mauro Tommasini, presentando lo spettacolo ha fatto presente come “Destinazione Delicatezza”, fosse il modo scelto per ricordare l’ex collega e amica per molti, proprio richiamando, tra i tanti insegnamenti da lei lasciati, l’attenzione ed il rispetto per gli altri, per le loro storie. Un’attenzione delicata appunto che Patrizia sapeva esprimere con la condivisione di gioie, fatiche e ed attese delle persone che ha incontrato. Sempre rispettando i tempi e le sensibilità di ciascuno.

Ci piace ricordare come “Destinazione Delicatezza”, scritto da Eleonora Damaggio e diretto da Mirko Dallaserra, sia il primo spettacolo teatrale proposto dalla Rete dopo gli anni di pandemia e si confermi un’opera dove l’arte si sposa perfettamente con l’inclusione. Infatti anche in questo spettacolo, come in molti altri prodotti dalla Rete, si sono esibiti in palcoscenico i partecipanti al Gruppo Ikaro. Gruppo teatrale della Rete, formato da persone con disabilità e da volontari impegnati insieme per tutto l’anno nel provare e riprovare uno spettacolo. Per poi regalarlo a noi spettatori.

In “Destinazione Delicatezza” le parole sono usate con molta attenzione, sono presenti solo quando veramente necessarie per dare il cambio scena o per spiegare il muoversi degli attori sul palco. Per il resto questa pièce è un intreccio di danze accompagnato solo dalla musica giusta per favorire la riflessione. A rendere ancora più intensa la messa in scena ci hanno pensato la presenza sul palco di un gruppo di bambini e la voce di Chiara Turrini che con la sua eleganza, leggendo e interpretando un copione, ha scandito i tempi del racconto.

Sempre in ricordo di Patrizia e ancora sul tema della delicatezza la Rete, nei mesi scorsi, ha lanciato un’esperienza di mail art: una forma d’arte improntata sulla comunicazione creativa attraverso la realizzazione di opere di piccola dimensione, (cartoline, buste…) riferite ad un tema specifico. 261 sono state le realizzazioni artistiche donate alla Rete, arrivate da tutta Italia. Già esposte in una mostra, il 12 dicembre, la sera della prima teatrale, si vorrebbe che questa installazione diventasse itinerante.

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